Fiorentina, Italiano sta studiando un piano speciale per Maxime Lopez

Serve un argine a centrocampo dopo i 7 gol subiti  ma è necessaria la qualità mancata lo scorso anno. Il francese però è squalificato, può essere utilizzato solo dal 5° turno
Andrea Giannattasio
4 min

Dovrà attendere ancora una partita (causa squalifica per un altro turno) prima di poterlo vedere nel cuore del suo centrocampo, pronto a tenere in mano le redini del gioco e a garantire quella qualità che in questo avvio di stagione troppo spesso alla Fiorentina è mancata. Eppure ci sono pochi dubbi sul fatto che Vincenzo Italiano abbia già una voglia matta di cucire addosso a Maxime Lopez un abito su misura affinché, da ultimo acquisto del mercato, l’ex Sassuolo possa in fretta rivelarsi la prima risorsa della squadra. C’è un’immagine che meglio di altre sintetizza l’attesa che in questi mesi ha tormentato il tecnico nella speranza che, oltre ad Arthur, la sua area tecnica prima o poi lo dotasse di un play vecchio stampo. Ed è quella che ritrae l’allenatore nell’atto di accogliere il suo nuovo numero 8 al Viola Park. Un sorriso magico, quello sfoderato dall’allenatore, che rende bene l’idea di come la Fiorentina, salutato Amrabat, sia pronta a ri-vivere una nuova identità di gioco.

Fiorentina, Italiano lavora sullo "switch" tra Amrabat e Maxime

In effetti lo “switch” tra il marocchino e il francese, più che un incrocio di mercato, sembra avere tutti i contorni di un cambio totale sia di strategia da parte della società che di filosofia da parte di Italiano. Il quale dopo aver iniziato la sua avventura in riva all’Arno affidando le redini della sua prima Viola a un giocatore come Torreira (uomo dal carattere tosto, motivo principale del divorzio dopo un anno, ma dai piedi raffinati), nella scorsa stagione - convinto dalla dirigenza - aveva sposato l’idea di trasformare Amrabat in un regista moderno, un elemento che garantisse forza e protezione del pallone, a scapito probabilmente di un elevato tasso tecnico. L’esperimento è riuscito a metà. Perché se è vero che anche grazie all’ex Verona la Fiorentina ha centrato due finali come a Firenze non accadeva da oltre sessant’anni (e ha migliorato in modo netto i numeri della difesa) è apparso anche chiaro come in più frangenti la squadra abbia faticato a far girare con velocità la palla.

La sosta nel momento migliore

Anche (e soprattutto) in virtù di questa regressione - piaciuta poco, oltre che al tecnico, anche a buona parte dei tifosi - l’estate 2023 ha segnato un evidente ritorno al passato, con l’investimento su due pedine (Arthur e Lopez) che fanno della qualità e delle geometrie il loro pane quotidiano in campo. La sosta di campionato, in tal senso, sembra arrivare proprio nel momento migliore. Perché se è vero che Italiano in questi giorni perderà svariati titolari in tutti i reparti, almeno a centrocampo - tolto Amatucci - avrà a disposizione tutti gli effettivi e dunque orchestrare nuove strategie in vista del secondo tour de force stagionale sarà più semplice.

Arthur e Lopez, le novità 

La sensazione, ad oggi, è che vedere in campo insieme Arthur e Lopez sia però difficile: le sette reti incassate dalla Fiorentina in soli tre turni di campionato inducono a pensare che per adesso l’allenatore sarà portato a schierare nel suo 4-2-3-1 una coppia formata da un play e un incontrista. Tutto ciò, ovviamente, per garantire equilibrio e, al contempo, non gravare di eccessivi compiti una difesa. La novità però, rispetto solo a pochi mesi fa, è già evidente: oggi Italiano può disporre di due registi veri e propri che potranno darsi il cambio (il brasiliano, partito titolare in tutte le prime cinque gare stagionali, è apparso spesso in debito d’ossigeno) e l’obiettivo di portare in fondo anche quest’anno ogni competizione senza alterare il livello della squadra stavolta potrebbe rivelarsi più facile del previsto.


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