Fiorentina, cosa succede adesso in società mentre Barone è in ospedale

L’attività va avanti nel solco tracciato dal direttore generale. Mentre Joe lotta, la Viola si affida a Stephan e Pradè

FIRENZE - La Fiorentina (società, squadra, organizzazione, attività quotidiane) è una macchina rodata, oliata e in movimento costante e continuo, che dal primo giorno della gestione Rocco Commisso (6 giugno 2019) ha in Joe Barone il punto di riferimento, il deus ex machina che, in stretta, strettissima sinergia con l’imprenditore e presidente viola, la fa funzionare. Compiti, ruoli, incarichi, tutto è stato assegnato e tutto procede in automatico, con il Viola Park che da luglio dell’anno scorso - con l’inizio del ritiro del gruppo di Italiano - è diventato il fulcro, il meccanismo d’innesco di ogni componente.


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Commisso si affida a Stephan, suo uomo di fiducia

Ma come andrà avanti la Fiorentina mentre chi ha contribuito largamente a creare tutto ciò sta combattendo la battaglia più impegnativa e più importante a difesa della vita? Andrà avanti così e questa sarà soprattutto l’indicazione di Rocco Commisso, artefice primo e assoluto del mondo Fiorentina: continuare a seguire il metodo-Barone nella gestione, all’interno di una struttura societaria che, va ricordato, prevede la figura dell’amministratore delegato nella persona di Mark E. Stephan, vero uomo di fiducia in Mediacom di Commisso (che ha assunto nel 1996), mente acuta e brillante di molte operazioni economico-finanziarie del colosso di telecomunicazioni di proprietà del magnate italo-americano. Stephan solo raramente si è visto a Firenze e mai o quasi mai - per quanto è dato di sapere - coinvolto nelle faccende calcistiche, ma il suo rimane un incarico di rilievo nella Fiorentina.


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Priorità ridistribuire i compiti: il quadro

Adesso si tratterà di allargare un po’ le competenze, di ridistribuire i compiti ad esempio per quello che riguarda la presenza del club viola in Lega Calcio, coinvolgendo maggiormente il direttore sportivo Pradè, sempre per quelle che sono le modalità conosciute e stabilite, lì in Lega ma anche nelle cose di campo e di mercato. Joe Barone c’era e c’è sempre in tutte queste attività, compresa e non certo ultima in ordine di significato quella che riguarda Italiano e i calciatori, cioè la squadra Fiorentina che poi altro non è che l’espressione massima e più alta del lavoro quotidiano, ma accompagnato da tanti, tantissimi collaboratori (il direttore tecnico Nicolas Burdisso e il responsabile della comunicazione Alessandro Ferrari tra i principali) con cui va a comporre una struttura efficiente e dinamica. Adesso ognuno di loro sarà chiamato ad aggiungere qualcosa, a prendersi un pezzetto di territorio in più su cui intervenire, ad allargare mansioni e potere d’intervento. Chiaramente in strettissimo accordo con il presidente Commisso che per ora rimarrà negli Stati Uniti ad occuparsi di ogni singola azione dentro e intorno alla Fiorentina, telefonando, scrivendo, in video, pronto ad intervenire in qualsiasi momento e su qualsiasi vicenda in cui ci fosse bisogno della sua parola, l’ultima e quella che più conta. Pronto a tornare a Viola Park, sapendo, però, che il Viola Park stesso sa autogestirsi: e questo grazie a Joe Barone.


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FIRENZE - La Fiorentina (società, squadra, organizzazione, attività quotidiane) è una macchina rodata, oliata e in movimento costante e continuo, che dal primo giorno della gestione Rocco Commisso (6 giugno 2019) ha in Joe Barone il punto di riferimento, il deus ex machina che, in stretta, strettissima sinergia con l’imprenditore e presidente viola, la fa funzionare. Compiti, ruoli, incarichi, tutto è stato assegnato e tutto procede in automatico, con il Viola Park che da luglio dell’anno scorso - con l’inizio del ritiro del gruppo di Italiano - è diventato il fulcro, il meccanismo d’innesco di ogni componente.


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