Barone, Fiorentina in ansia: arriva anche Commisso

Il presidente viola pronto a rientrare in Italia per stare al fianco del direttore generale, ancora ricoverato in gravi condizioni al San Raffaele: i dettagli
Giorgio Coluccia
4 min

MILANO - La situazione rimane gravissima ed è il via vai davanti all’ospedale San Raffaele a scandire un’attesa angosciante. I parametri vitali di Joe Barone preoccupano e, vista la delicatezza del momento, domani in prima mattinata con un volo privato atterrerà all'aeroporto di Malpensa anche il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso. I messaggi di vicinanza arrivano da tutto il mondo del calcio e non solo, ma uno in particolare viene inciso in viola su uno striscione bianco: «Joe non mollare». Lo hanno lasciato ieri verso le 17.30 tre tifosi della viola di fronte alla stanza dove il direttore generale, è ricoverato da domenica pomeriggio «in condizioni cliniche critiche in conseguenza di un arresto cardiaco extra ospedaliero», come sottolineato dal comunicato diffuso dal club. Si tratta di una battaglia difficilissima tra la vita e la morte presso il reparto di terapia intensiva cardiochirurgica, guidato dall’entourage del Professor Alberto Zangrillo, dove le funzioni vitali continuano a essere sostenute da tecniche di supporto meccanico artificiale. Non a caso la società viola di fronte a questa situazione ha specificato che «ogni previsione prognostica è attualmente fuori luogo», anche in attesa che vengano diramate nuove comunicazioni ufficiali di comune accordo con i medici.

Barone ricoverato, via vai al San Raffaele

Già ieri mattina, poco prima del comunicato ufficiale, si era appreso come non ci fossero stati sostanziali miglioramenti sia dopo la nottata sia dopo l’intervento chirurgico. Al San Raffaele in prima mattinata la moglie Camilla ha accolto i quattro figli - Pietro, Salvatore, Giuseppe e Gabriella - arrivati da New York per seguire da vicino gli sviluppi. Nel tardo pomeriggio sono tornati anche il direttore sportivo Pradè, il tecnico Italiano e il direttore tecnico Burdisso, che hanno raggiunto il medico sociale Pengue. La moglie e i figli hanno avuto un lungo consulto con i medici, sono state illustrate loro le conseguenze dell’arresto cardiaco extraospedaliero avvenuto prima del match contro l’Atalanta e sono stati anche riassunti quegli attimi concitati vissuti in albergo. Dai primi dolori accusati al petto alla chiamata al ds Pradè fino all’intervento del medico sociale, adoperatosi con ossigeno e defibrillatore, prima del trasporto in auto medica verso il San Raffaele.

Il filo diretto con Commisso

Anche i figli nella tarda serata di ieri hanno lasciato l’ospedale, per far ritorno nel loro albergo a Milano, mentre nella struttura è rimasta la moglie, che per la seconda notte consecutiva non ha voluto lasciare solo il marito presso il reparto di terapia intensiva. Soprattutto nella seconda parte della giornata, gli occhi lucidi e le espressioni preoccupate dei diretti interessati hanno raccontato la gravità della situazione, oltre a lasciare intendere che i miglioramenti auspicati non fossero del tutto arrivati. Il filo diretto con il presidente Commisso è rimasto tale (anche attraverso diverse videochiamate) fino alla decisione del rientro in Italia, che avverrà domattina alle prime luci dell’alba insieme alla moglie Catherine, ad alcuni parenti di Barone e ad alcuni dirigenti Mediacom. Non a caso - in attesa del numero uno - gli esponenti del club che erano a Milano fin da domenica pomeriggio, inclusi Pradé, Burdisso e Italiano, hanno fatto momentaneamente rientro a Firenze. La Fiorentina, infine, attraverso un comunicato ha voluto ringraziare «la Lega Serie A, l'Atalanta e la Figc per la vicinanza e la sensibilità dimostrata nei confronti della società viola e del direttore generale Joe Barone».


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