Fiorentina: la redenzione, il rilancio e gli errori sul Franchi

Leggi il commento sulla Viola dopo le scuse del club e le dichiarazioni dei dirigenti sul futuro
Alessandro Mita
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Difficile, di questi tempi, sentire qualcuno chiedere scusa. Alla Fiorentina, lo hanno fatto tutti da domenica (appena terminata la gara con l’Atalanta) a ieri. Rocco Commisso in una lettera ha addirittura recitato il mea culpa per la mancata lucidità sul mercato di gennaio, quando Vincenzo Italiano chiedeva giocatori in ruoli poi mai coperti. Il ds Pradè si è autoflagellato per non aver sostituito degnamente Dusan Vlahovic in questi anni. Il dg Alessandro Ferrari ha sottolineato l’errore di non parlare alla gente dopo il ko di Atene.

Fiorentina, dopo gli errori le scuse e il rilancio

È stato insomma un momento di redenzione, di presa di coscienza delle cose sbagliate. Senza Joe Barone e con il peso della sconfitta con l’Olympiacos, si riparte da un bagno d’umiltà che punta a ricostruire il rapporto con Firenze e la sua tifoseria, irritata a tal punto dopo la sconfitta nella finale di Conference da diramare (la Curva Fiesole) un comunicato durissimo nei confronti della dirigenza (e anche di parte della squadra). C’era dunque bisogno di risposte precise e ieri la Fiorentina alcune tracce concrete le ha fornite. Commisso ha smentito nuovamente le voci che riecheggiano su un suo disimpegno: non intende vendere la società. E questo è un fatto saliente. Chi dovrà fare il mercato, presentando Raffaele Palladino, ha poi rassicurato che non sono mai esistiti problemi di budget, che si cercherà un grande centravanti, che Nico Gonzalez resterà al 99%, che Castrovilli alla fine potrebbe ancora vestire la maglia viola e che l’obiettivo è migliorare. Le parole che dovevano essere dette, per carità, ma è successo tutto con i toni giusti e con l’idea di un rilancio che riaccenda Firenze.

La vicenda stadio è un punto debole

Adesso, ovviamente, alle parole dovranno seguire i fatti. Vivendo di rigore economico, non sarà facile: per questo serviranno creatività, competenza, decisione e belle idee. L’unico vero punto debole è la vicenda stadio, per la quale la Fiorentina adesso chiede che vengano interrotti i lavori al Franchi. Presa di posizione giusta di fronte alle scelte politiche ma arrivata con molti mesi di ritardo. Oggi interrompere la ristrutturazione del Franchi diventa complicato (e infatti il Comune di Firenze ha risposto subito al club viola). Di certo la Fiorentina è nell’assurda situazione di non sapere in quale stadio giocherà dal 2025 in poi (fermo restando che la prossima stagione disputerà le sue gare casalinghe in un Franchi cantiere): intollerabile per un club di serie A non poter programmare il proprio futuro, ma l’errore è stato proprio non impedire che questo scenario si verificasse. La Fiorentina e Firenze rischiano di rimetterci tanto: un’altra cosa per cui varrebbe la pena che tutti chiedessero scusa.


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