Chi è Daniele Galloppa, allenatore ad interim della Fiorentina: dagli inizi con la Roma alla musica e quella frase su Instagram...

Per lui tutti prevedono un futuro roseo: storia di un tecnico e di un uomo lontano dagli schemi classici del calcio
Chiara Zucchelli
4 min

Allenatore ad interim, in questo momento molto molto complicato per la Fiorentina. Ma anche, secondo molti, allenatore del futuro. Perché su Daniele Galloppa, tecnico della primavera viola a cui la società ha momentaneamente affidato la gestione della squadra dopo l'esonero di Pioli, c'è davvero tanta convergenza, non solo a Firenze: può diventare un tecnico importante. Classe 1985, centrocampista, con Alberto Aquilani, anche lui ex allenatore della Fiorentina Primavera (ora al Catanzaro), era considerato il futuro del centrocampo giallorosso per anni. De Rossi (1983), Aquilani (1984) e Galloppa (1985): "La Roma sarà a posto per anni". Così si diceva, così non è stato. Galloppa ha girato più o meno mezza Italia - Parma e Siena le squadre in cui ha giocato di più - ma i tanti infortuni al crociato (quattro operazioni in cinque anni) e tanta sfortuna ne hanno limitato la carriera. Ha smesso nel 2018, ha allenato il Santarcangelo tra i dilettanti, poi l'Under 17 della Vis Pesaro e, infine, della Fiorentina.

Daniele Galloppa: carriera, news, passioni e maestri

Dal 2023 ha preso il posto di Aquilani alla guida della Primavera: sotto la sua guida è arrivata una Coppa Italia e una finale scudetto persa contro l'Inter. Il suo contratto scade a giugno: la Fiorentina glielo ha rinnovato dopo che, lo scorso aprile, la Roma aveva fatto un tentativo per riportarlo a casa. Stamattina su Instagram ha pubblicato una frase tratta da un libro: "Spegnere il fuoco aggiungendo la legna": un messaggio, forse, visto che solitamente è molto schivo. Amante della lettura, della chitarra, della scrittura, è legatissimo ad Alberto De Rossi, papà di Daniele, suo vecchio allenatore nelle giovanili della Roma: "Mi ha allenato in U17 e in Primavera. Era un ottimo motivatore. Giocavo terzino sinistro ma una volta, prima di un derby con la Lazio, ci mancava un centrocampista. Chiese chi volesse farlo e alzai la mano. Feci un partitone, vincemmo quel derby e da quel momento sono rimasto sempre in mezzo al campo”, ha raccontato a Repubblica. Poco amante dei social (chi lo conosce bene lo definisce: "Un giovane vecchio" e molto del merito è della famiglia sana, a partire da papà Maurizio), è molto attento alla salute mentale avendo vissuto in prima persona momenti davvero complicati: "Con tutti quegli infortuni è stata davvero dura, la vita mi ha insegnato tanto. Dopo la terza lesione al crociato ho avuto un tracollo mentale che mi ha portato a non svegliarmi più felice. Sono andato giù di testa. Andavo ad allenarmi a Modena, dopo dieci anni ai massimi livelli e la gente mi prendeva per pazzo. Ma avevo le bombe in testa e ho continuato fino ai 30 anni. Poi dopo l’ultimo infortunio ho pensato ad allenare. Prima ero il secondo di Karel Zeman, il figlio di Zdenek. Poi la chiamata della Fiorentina in pieno Covid". E tutto è cambiato. Dai ragazzi fino alla prima squadra: fosse anche solo un giorno, per Galloppa sarà comunque un'emozione. E, forse, pure un piccolo risarcimento.

Galloppa: come gioca la sua Fiorentina

Con la Roma non ha mai esordito in prima squadra anche se Capello una volta voleva farlo giocare col Palermo in Coppa Italia. Chiamarono a casa per convocarlo, ma non rispose nessuno: era in Under 18 a Coverciano, a Trigoria se ne erano dimenticati. Oggi Galloppa è molto attento anche a questi aspetti: prima il ragazzo, poi il calciatore. La sua Fiorentina gioca prevalentemente con il 3-4-3 ma non ha problemi a mettersi a quattro quando serve. Da ex centrocampista sa leggere bene le partite e anche per questo tutti prevedono per lui un futuro roseo. O Viola, forse: non resta che aspettare.


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