Serie A Inter, Mancini: «Dodici gare per non sbagliare, crediamoci»

Il tecnico nerazzurro affida ad un tweet il suo messaggio per spronare la squadra
Inter, tutti sotto esame ad Appiano: c'è ancora la Juventus
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ROMA - "Abbiamo dodici partite per non sbagliare più. Serve carattere, concentrazione e consapevolezza dei nostri mezzi! #CiDobbiamoCredere", lo dice Roberto Mancini in un tweet per caricare l'Inter che affronterà la Juventus in Coppa Italia a San Siro. I nerazzurri sono sotto esame in un derby d'Italia che può segnare il riscatto o sancire il definitivo tracollo. La squadra è chiamata alla reazione, Mancini a prendersi le sue responsabilità.

MORATTI - Anche l'ex presidente Massimo Moratti afferma che tutto passa dall'allenatore: "Ha i numeri per risollevare l'Inter, ma deve essere sereno e trovare un momento di calma per potersi agganciare ai punti di riferimento. I giocatori non reagiscono tanto ed è un periodo di depressione generale. Mi spiace non aver visto grinta contro la Juventus domenica". È finito il tempo degli esperimenti tattici. Contro la Juventus a San Siro Thohir si aspetta un cambio di marcia. La qualificazione alla finale di Coppa Italia, dopo la sconfitta per 3-0 all'andata, è un traguardo molto difficile ma il club vuole comunque una vittoria per l'orgoglio. I tifosi pretendono una prova di carattere. Moratti, nonostante il momento difficile, chiama a raccolta i sostenitori: "È sempre interessante andare allo stadio, anche quando sembra che sia messa malissimo fin dall'inizio. Quindi conviene sempre vedere il derby d'Italia".

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THOHIR - Thohir, nonostante la lontananza e il momento complesso, resta vicino all'allenatore e alla squadra. È convinto che Mancini possa voltare pagina ed evitare che la stagione sia condannata al fallimento. Ci hanno pensato il ds Ausilio, il vice presidente Zanetti e il club manager Stankovic a far sentire il supporto della società presentandosi ad Appiano Gentile. Moratti non interferisce sui metodi dell'Inter nei momenti di crisi: "Ognuno ha i suoi modi, ma la cosa più normale è stare vicini a squadra e allenatore". Forse, una soluzione sarebbe dare più spazio a Zanetti che conosce gli equilibri dello spogliatoio nerazzurro ed è pronto secondo Moratti a nuove responsabilità: "Con l'esperienza che ha, sicuramente può ricoprire altri ruoli. Ma penso che la società ci stia già pensando".

MOMENTO DELICATO - Il momento è delicato, l'umore pessimo e serve una svolta. I giocatori sono i principali imputati del deludente girone di ritorno ma è il tecnico ad aver condizionato l'ambiente, prima riflettendo le sue tensioni sulla squadra, poi con l'incapacità di trasmettere grinta e carattere. Mancini resta defilato e il suo silenzio, a parte poche parole affidate ad un Tweet, continua alla vigilia della sfida contro la Juventus. Al contrario dei suoi colleghi Mihajlovic e Allegri, non fa conferenza stampa.

JUAN JESUS - Così è Juan Jesus a presentare la sfida: "Sarà una gara difficile, ma dovremo provarci fino alla fine. Ausilio? Ne ho passate tante qua, non è una novità, però ha fatto quello che doveva". La Coppa Italia concede ai nerazzurri una chance per riavvolgere il nastro e riscattarsi a tre giorni dalla disfatta dello Stadium in campionato. Mancini deve fare i conti però con le tante assenze. Miranda e Murillo sono squalificati e non è disponibile neppure Jovetic che si è fermato per una contrattura. Si aggiunge così un'altra pagina nera nel dramma dell'attaccante montenegrino che è venuto all'Inter per contare ma per problemi fisici e scelte tecniche sta guardando il girone di ritorno dalla panchina. Mancini, tra decisioni obbligate come quella di arretrare Medel nel ruolo di difensore centrale al fianco di Juan Jesus e ipotesi tattiche, potrebbe cambiare ancora. Forse concedendo spazio a Perisic, Eder e Ljajic, giocatori per cui è stato accontentato dalla società con investimenti importanti. L'Inter deve dare risposte e Mancini, anche se dovesse decidere di lasciare Milano a fine stagione, deve provarci fino alla fine.


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