MILANO - Nella serata di ieri la telenovela tra Mauro Icardi e l’Inter si è arricchita di un ulteriore colpo di scena. L'attaccante argentino ha fatto causa al club per mobbing chiedendo 1,5 milioni di euro di risarcimento danni e il reintegro alla sessione di allenamento tattica, la cosiddetta partitella. È l'ultimo atto di una querelle senza fine, un rapporto ormai logoro, già da tempo irrecuperabile. Icardi, però, si sente parte lesa, maltrattato ingiustamente dalla società e dopo aver rifiutato tutte le offerte arrivate nella sede nerazzurra, ha chiamato gli avvocati e avviato tutte le pratiche necessarie.
Ranocchia: "La fascia? Solo un pezzo di stoffa"
E in questa situazione tanto confusionaria sono rispuntate le parole di Andrea Ranocchia - datate dicembre 2016 - che “lamentava” la perdita della fascia di capitano proprio in favore dell’attaccante argentino: “Me la tolsero per darla a lui. Arrivavo da un’annata non positiva in cui ero stato attaccato su tutti i fronti ma sono ancora vivo. E forse sto meglio di prima. Anzi, sicuramente. La fascia è solo un pezzo di stoffa. Si è capitani dimostrandolo ogni giorno e io sono un giocatore che dà tutto per l’Inter”. Parole che oggi assumono tutto un altro significato proprio in rapporto a quello che è successo a Maurito, che ha cominciato a rompere con il club nel momento in cui la società ha ritenuto opportuno promuovere Handanovic a capitano. Un epilogo amaro per un giocatore che ha sempre dichiarato di amare l'Inter ma che al suo club ha saputo dire solo no, tanti, troppi.