Inter, la strategia di Zhang per battere la Juve e prendersi lo scudetto

Marotta il big per un management tutto italiano. Mercato aggressivo, lo stadio e la nuova Pinetina. Il suo piano: conquistare un titolo entro il 2022
Inter, la strategia di Zhang per battere la Juve e prendersi lo scudetto© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Steven Zhang si è preso l’Inter. Non solo con i (tanti) soldi che il gruppo Suning ha investito per acquistare il pacchetto di maggioranza e per portare avanti il club, ma soprattutto con la forza delle sue idee. Quelle di un ragazzo di 27 anni che viene dalla Cina, ma che, complici gli studi negli Stati Uniti, pensa già come un italiano. Lo scorso 26 ottobre, sostituendo Thohir, è diventato il più giovane presidente della storia nerazzurra, ma anche nei mesi precedenti, con la carica nelle mani dell’indonesiano, era lui il punto di riferimento del pianeta Inter, colui che sta portando nel futuro la società grazie alle sue idee, alle sue intuizioni e alla sua voglia di farla tornare a vincere come in passato.

Inter, la rivoluzione di Steven Zhang

La famiglia Zhang nell’Inter ha investito parecchi soldi per l’acquisto della maggioranza, ma ha anche garantito altri introiti attraverso sponsorizzazioni provenienti dalla sua... galassia, oltre ad accollarsi il pesante debito che il club aveva. I soldi da soli però non sono tutto e infatti il rampollo del colosso di Nanchino sta ottenendo i risultati che da tempo mancavano (2 qualificazioni di fila alla Champions) grazie alle scelte fatte. Su tutte quelle a livello societario con l’ingaggio di Giuseppe Marotta, il miglior dirigente italiano per distacco, e con la costruzione di un management completamente italiano e in totale contrapposizione con quello che aveva creato Thohir. Se l’indonesiano aveva puntato su inglesi e americani che hanno faticato tantissimo perché non conoscevano né l’Inter né la realtà della Serie A, Zhang junior è stato intelligente ad affi darsi in tutti i settori della società a persone che sanno come muoversi e non hanno bisogno di rodaggio. La strategia si sta rivelando vincente.

Antonio Conte è il diamante dell'Inter

E’ però innegabile che il fiore all’occhiello della sua presidenza sia la fi rma di Antonio Conte, un allenatore che vale come un top player e come tale è pagato. Il sacrificio economico per avere  l’ex Chelsea ed esonerare Luciano Spalletti è stato notevole, ma vedere l’impatto che ha avuto finora sulla squadra a livello di punti (6 in 2 giornate) ripaga il presidente della spesa sia per l’ingaggio (in tutto 34 milioni netti più bonus nell’arco di un triennio) sia per la campagna acquisti che Antonio ha chiesto. Finora, tra cartellini acquistati, prestiti pagati, diritti di riscatto da esercitare… per forza e bonus, l’Inter si è impegnata per oltre 180 milioni. Mai il club era arrivato a mettere sul tavolo così tanto, neppure nel primo anno di Marcello Lippi (1999-2000). 


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