MILANO - Prima ha realizzato un gioiello, una vera opera d'arte, con quella girata al volo, calciando senza alcuna esitazione il pallone che stava spiovendo dall’alto. Poi, con la porta completamente spalancata e la possibilità di depositare comodamente in rete, ha colpito la parte inferiore della traversa, con il pallone che è rimbalzato a terra ed è uscito. Edin Dzeko è esattamente ciò che si è visto l’altra sera contro il Bologna: un attaccante con doti tecniche straordinari e, in grado di fare qualsiasi cosa, compresi errori a volte incredibili o inspiegabili. Attenzione, però, i secondi sono comunque infinitamente meno rispetto alle prodezze che ha distribuito in tutta Europa.

Altro che vice
Una carriera straordinaria quella dell’attaccante soprannominato “Cigno di Sarajevo”. Potrebbe volgere presto al termine, come testimoniato dalla carta d’identità (37 anni il prossimo 17 marzo), ma l’idea di chiudere è ancora lontana. Del resto, il fisico di Dzeko è perfettamente integro. Ovvio che non possa più reggere tante partite di seguito, perché la fatica si sentirebbe, ma nelle giuste condizioni è comunque in grado di fare la differenza. Lo sta dimostrando anche in questa seconda stagione in maglia nerazzurra. Lukaku si è visto solo nelle prime 3 partite e poi si è fatto male e Inzaghi ha finito per aver di nuovo bisogno del bomber bosniaco quasi come lo scorso anno. Le risposte sono state eccellenti: 20 presenze (non ha saltato una partita) e 7 reti.
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Caccia al tris
Quella con il Bologna è stata soltanto l’ultima. E chiaramente la più bella di quest'anno, oltre che importante, visto che ha avviato la rimonta (la prima in campionato per l’Inter) in una gara che si era dannatamente complicata dopo il vantaggio rossoblù. Ma altrettanto fondamentali, se non di più, sono state la doppietta contro il Sassuolo e soprattutto quella del match di ritorno con il Viktoria Plzen. Contro i cechi, infatti, l’Inter ha conquistato la matematica qualificazione alla seconda fase di Champions. E Dzeko ci ha messo la firma, come aveva già fatto lo scorso anno, segnando altri 2 gol contro lo Shakthar. A proposito, sempre la stagione passata, con Supercoppa e Coppa Italia, l’ex-Roma ha conquistato i suoi primi trofei italiani. A gennaio, sfidando il Milan, sempre in Supercoppa, potrà fare tris. Ma il suo sogno resta lo scudetto. Vincere il tricolore, infatti, gli garantirebbe l'ingresso nel ristretto club di campioni, capaci di trionfare in 3 dei 5 principali campionati europei. E Dzeko l’ha già fatto in Bundesliga, con il Wolfsburg, e in Premier , con il City.
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