"Sette anni fa non eravamo in Champions League e non immaginavamo che un giorno saremmo addirittura arrivati in finale". Per raccontare il Fenomeno Steven Zhang, bisogna partire da queste parole che l'erede Suning ha pronunciato nella magica notte romana, tenendo fra le mani la seconda Coppa Italia consecutiva, il quinto trofeo del ragazzo venuto da Nanchino, in carica dal 2018. Nella classifica dei presidenti più vittoriosi, Steven ha scavalcato Ivanoe Fraizzoli ed Ernesto Pellegrini, ha raggiunto Giacinto Facchetti e ora tallona Angelo Moratti (7), mentre Massimo è a quota 11. Però, se il 10 giugno a Istanbul, l'Inter batterà il City, Zhang il Giovane aggancerà il Figlio di Angelo quanto a Champions League.
Il percorso di Steven Zhang
Trentuno anni, immediatamente catapultato nella storia nerazzurra da quel 26 ottobre 2018, quando succedette a Erick Tohir diventando il più giovane presidente del club dalla sua ultracentenaria fondazione, Steven non è al centro della ribalta solo e soltanto perché in due anni solari ha vinto lo scudetto (2021), inseguito per undici anni; due Coppe Italia (2022 e 2023); due Supercoppe di Lega (2022 e 2023) e, a tredici anni da Madrid, ha riportato l'Inter nella finale europea più ambita. La grandezza dei successi di Zhang è commisurata all'asprezza del cammino del bilancio societario, pesantemente condizionato dal giro di vite imposto da Pechino agli investimenti esteri in squadre sportive di Suning. Una decisione prima di tutto eminentemente politica che negli ultimi tre anni ha pesantemente condizionato le strategie nerazzurre della multinazionale di Zhang Jindong. Dal 2016, si calcola che Subnng per l'Inter abbia complessivamente speso circa 850 milioni di euro. Ivi compresi i bond e il finanziamento da restituire al fondo californiano Oaktree entro il 31 maggio 2024: attualmente, interessi compresi, oscilla attorno ai 330 milioni di euro. Tuttavia, i brillanti risultati ottenuti in questi due anni dalla squadra di Simone Inzaghi, in ambito nazionale e internazionale, alimentano l'inversione di rotta nei conti. La cavalcata in questa Champions League ha già sfondato il muro dei 100 milioni di euro, rispetto ai 62 milioni dell'edizione precedente; il record di 1,3 milioni di spettatori per le 18 partite di campionato (sabato, con l'Atalanta, San Siro sarà di nuovo tutto esaurito), assommato alle 400 mila presenze in Champions porterà a 60 milioni di euro gli incassi casalinghi stagionali. Le previsioni per l'esercizio in corso ipotizzano una riduzione del passivo di almeno 40 milioni di euro. Avverte un antico proverbio cinese: quando scali una montagna, arrivato in cima continua a salire. Zhang il Giovane lo sta facendo.