L’Inter punta su Inzaghi: tutto sul piano per tornare allo scudetto

La società ha ufficializzato la firma del tecnico fino al 2025 (5,5 milioni di euro più bonus il nuovo ingaggio): un riconoscimento che porta a un obiettivo preciso
4 min

Inzaghi 2025: ora è anche ufficiale. Il tecnico piacentino allunga la sua permanenza sulla panchina dell’Inter (5,5 milioni più bonus il nuovo ingaggio): un riconoscimento più che meritato per il percorso della stagione passata, che apre la porta però a un obiettivo preciso. I vertici del club di viale Liberazione, infatti, sono stati chiari da questo punto di vista: l’Inter deve vincere lo scudetto e cucirsi la seconda stella sulla maglia. Simone è già andato oltre parecchi dei suoi predecessori, visto che l’ultimo tecnico a cominciare la terza stagione alla guida della squadra nerazzurra era stato il primo Mancini, nel 2006. Nemmeno lui aveva vinto il tricolore nelle due stagioni precedenti, ma trionfò proprio al terzo tentativo. Raggiungere quel traguardo, per Simone, avrebbe il significato e il peso di una laurea definitiva. Finora, si è guadagnato il diploma di maestro di coppe. Adesso, non gli resta che salire l’ultimo gradino.

Inzaghi, i numeri dell'allenatore

La sua bacheca personale, infatti, è già ricca: 4 Supercoppe e 3 Coppe Italia, conquistate tra Lazio e Inter. Sarebbe saltato direttamente al dottorato se a Istanbul, lo scorso giugno, avesse dato scacco matto anche a Guardiola e al suo Manchester City. Ci è andato vicino, ma la Champions sfiorata è stata l’ennesima conferma: quando si tratta di affrontare una sfida da dentro o fuori, quelle che vincere significa vivere e perdere morire, quella senza un domani, è difficile trovare un allenatore che la prepari meglio di Inzaghi. Nei giorni precedenti al fischio d’inizio è come se a Simone appaia tutto completamente chiaro e definito. E quanto lui arriva a prevedere e studiare, poi riesce anche a trasmetterlo ai suoi giocatori, che puntualmente eseguono le sue direttive sul campo.

Obiettivo alzare l'asticella in campionato

Il campionato, invece, finora si è rivelato una competizione più complessa da interpretare al meglio. Chiaro che la corsa lunga sia completamente diversa da quella fatta tanti scatti. Non si può essere sempre al massimo. Tante volte occorre gestire. A qualsiasi età, però, c’è margine e spazio per migliorare. E oggi più che mai Inzaghi è deciso ad alzare l’asticella. Altrimenti non si sarebbe esposto sullo scudetto come ha fatto sin dalla conferenza stampa che ha preceduto l’inizio della preparazione. E l’avvio della stagione ha già dato segnali indicativi. Non sono soltanto le 3 vittorie in 3 giornate (nei due anni tornei precedenti Simone aveva cominciato a perdere punti), ma il modo in cui sono arrivate. L’Inter, infatti, è apparsa una squadra solida, convinta, sicura e consapevole. Ha segnato 8 gol, e potevano essere di più, ma soprattutto non ne ha subìto nessuno, a conferma di una notevole forza mentale costruita in questi due anni e spiccioli di lavoro.

Dopo il deby via alla Champions

Evidentemente è solo l’inizio. Serviranno altre partite per certificare la nuova continuità nerazzurra, visto che proprio quella è mancata nelle scorse due stagioni. Ma c’è una rosa più ricca a livello di alternative e di soluzioni che aiuterà certamente Simone. E il segreto potrebbe essere ripetere quanto accaduto nel finale della scorsa stagione: nel momento più difficile, infatti, l’Inter ha infilato una vittoria dopo l’altra, con alternanza e rotazioni continue nell’undici titolare. Alla ripresa, dopo il derby, scatterà pure la Champions e, allora, tutto lascia credere che ricomparirà il turn-over. Non è mai stato nelle abitudini di Inzaghi, anche perché alla Lazio aveva ben poche alternative, ma il passo compiuto la scorsa primavera ha dato tali dividendi che sarà naturale proseguire su quel percorso appena gli impegni diventeranno frenetici. Del resto, quest’anno c’è da vincere uno scudetto…


© RIPRODUZIONE RISERVATA