Inter, Lautaro è un trascinatore anche senza gol

Contro il Benfica dieci tiri, ha avuto varie occasioni per siglare due reti. Ha continuato a provarci alzando i giri dei nerazzurri
Inter, Lautaro è un trascinatore anche senza gol© Inter via Getty Images
Giorgio Coluccia
3 min

Dopo l’assalto al Benfica dentro le parole pronunciate a caldo da Lautaro Martinez c’è tutta la fame di un leader insaziabile, che riesce a essere tale anche senza segnare. «Una serata così non mi era mai capitata, la palla non voleva saperne di entrare» ha commentato il Toro dopo averci provato per ben dieci volte nell’arco del secondo tempo. Una traversa, un palo, un tiro fuori e ben sette parati da Trubin. Da un indice “expected goals” praticamente pari a due si è invece ritrovato a secco, senza però mai smettere di provarci nemmeno di fronte al vantaggio acquisito con la stoccata di Thuram. Poco prima del gol decisivo, sempre il francese gli aveva servito un altro dei suoi assist al bacio, con il tiro di Lautaro stampatosi sulla base del palo. Una guida esemplare per l’intera squadra non a parole, bensì con i fatti e con un tentativo dopo l’altro per guidare l’assalto dei suoi a una vittoria chiave per le speranze di primato nel girone di Champions. L’atteggiamento migliore dopo un primo tempo avaro di conclusioni pericolose, a cui ha fatto seguito una metamorfosi nella ripresa guidata dai tiri a ripetizione del centravanti argentino.

Inter, la carica del Toro

Se su alcune conclusioni l’ex obiettivo Trubin si è fatto trovare pronto, sui due legni colpiti è stata la sfortuna a recitare un ruolo da protagonista, negando l’ennesima gioia a un Lautaro che in meno due mesi è già arrivato in doppia cifra in termini di reti tra campionato e Champions. La sua carica è stata determinante nell’indicare ai compagni la via verso il successo, testimoniando la crescita costante sia sul piano tecnico sia sul piano dell’atteggiamento. Non è un caso che oltre a tirare a ripetizione, la punta di Bahia Blanca non si sia mai tirata indietro nemmeno sui contrasti, finendo con la mano fasciata dopo uno scontro di gioco e rimediando anche una scarpata sul volto da Neres. Allo spirito battagliero vuole aggiungere i gol, facendo meglio della passata stagione quando si è fermato a 3 centri in 13 partite nell’anno della cavalcata europea durata sino a Istanbul. 

Lautaro ci prova ma non segna

Analizzando con i numeri di Opta la notte dell’attaccante nerazzurro, emergono 7 conclusioni di destro, due di sinistro e una di testa. Più variabile la distanza delle conclusioni dalla porta avversaria, come il tiro da pochi metri in pieno recupero o la stoccata da quasi venti metri a inizio secondo tempo. Uno scenario opposto rispetto a quanto si era verificato a Salerno, dopo un ingresso in campo devastante. In questa Champions solamente Joselu del Real Madrid ha effettuato più conclusioni (11) senza trovare la via del gol in un singolo match. Lautaro ci ha provato 8 volte in piena area e un altro paio di volte da fuori area, mettendo i brividi a Trubin per tutto il secondo tempo. Se da un lato il Benfica ha tirato pochissimo, pensando soprattutto a incassare i colpi, l’Inter nella ripresa è sembrata un’altra squadra. A immagine e somiglianza del suo capitano. Sempre più leader. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Inter, i migliori video