L’Inter è in fuga: cosa serve ora a Inzaghi

Liberi dagli impegni di Champions i nerazzurri viaggiano a 2.8 punti a gara, ma con la Coppa il cammino in campionato rallenta
Giorgio Coluccia
4 min

Sta per tornare, anche per l’Inter. Tra una settimana in casa nerazzurra sarà tempo di Champions League, dopo quel secondo posto maturato a dicembre nella fase a gironi a causa della differenza reti. In questi due mesi senza impegni continentali la corazzata di Simone Inzaghi ha proseguito la cavalcata in campionato, consolidando il primato in classifica (+7 sulla Juve con una gara in meno all’attivo) attraverso prestazioni che i numeri all’attivo sintetizzano alla perfezione, oltre ad aver vinto la Supercoppa con la nuova formula e aver salutato anzitempo la Coppa Italia. Adesso però l’asticella si alza ancora di più, visto che il sogno seconda stella dovrà convivere con la possibilità di dare un seguito al cammino in Europa un anno dopo la cavalcata finita a Istanbul. E i numeri dicono che sul doppio fronte non è sempre la stessa Inter, anzi qualcosa sul campo in Italia da Lautaro e compagni viene lasciato. Nello specifico senza l’influenza della Champions la media punti vola fino a 2,8 (un percorso quasi netto, con 28 punti in 10 partite) mentre la media scende a 2,46 (32 punti in 13 partite) con il condizionamento della Champions, comprendendo le sfide che precedono e seguono i match europei. Il prossimo test è lì dietro l’angolo, con la sfida casalinga di venerdì contro la Salernitana prima di riascoltare la famigerata musichetta. 

Inter, destino europeo 

In questa stagione le giornate senza l’influenza dell’Europa vanno dalla prima alla terza e dalla diciassettesima alla ventiquattresima, con la sfida ancora da recuperare contro l’Atalanta a fine febbraio. Dalla quarta alla sedicesima il doppio impegno ha lasciato qualche scoria, lo testimoniano i numeri, nonostante l’andatura dei nerazzurri sia comunque rimasta considerevole. Molto dipenderà dalla doppia sfida con l’Atletico, ma mantenere la media influenzata dalla Champions (2,46) permetterebbe comunque alla truppa di Inzaghi di sfruttare le restanti 15 partite per arrivare almeno a 97 lunghezze. Una quota piuttosto sicura in chiave scudetto, salvo andature da record alle spalle. Di certo una volta acquisita la qualificazione agli ottavi da seconda classificata (il 12 dicembre), l’Inter in campionato ha schiacciato fortissimo il piede sull’acceleratore vincendo 7 partite e pareggiandone una. In sostanza fieno messo in cascina durante l’inverno in attesa di capire che piega potrà prendere la stagione all’inizio della primavera. 

Alta velocità 

Se l’unico neo di fine 2023 resta la sconfitta in Coppa Italia maturata ai supplementari contro il Bologna, nel 2024 sono arrivate soltanto vittorie, incluse quelle a Riyad per aggiudicarsi la Supercoppa: in tutto 7 su 7. Nella storia del club solo l’Inter di Mancini, nella stagione 2006/07, aveva raccolto più dei 60 punti conquistati fin qui dalla squadra attuale in 23 giornate. In prospettiva questo bottino e il vantaggio sulle inseguitrici potranno permettere a Inzaghi, eventualmente, di ruotare di più gli uomini in campionato qualora in Europa la posta in palio richiedesse il blocco consolidato. Nella fase a gironi della Champions, invece, era successo esattamente il contrario con le maggiori rotazioni adottate in campo europeo rispetto ai titolarissimi in massima serie. A cavallo dei 180’ con l’Atletico, l’Inter se la vedrà contro Salernitana, Lecce, Atalanta, Genoa e Bologna e Inzaghi potrà giocarsela su più tavoli con la libertà di scegliere. 


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