Il doppio bene della Signora

Il doppio bene della Signora© ANSA
Ivan Zazzaroni
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Allegri ha licenziato la Juve. L’ha fatto dopo cinque anni di titoli, soddisfazioni e crescita internazionale, e di qualche amarezza. Soprattutto l’ultima, ad aprile. La più atroce. Max non condivide i programmi di Agnelli, da mesi ha tratto conclusioni, non solo tecniche, che non collimano con il progetto e i numeri e le ambizioni della società. Secondo lui è venuta a mancare la “visione”, la prospettiva a medio-lungo termine. Verificheremo non tra dodici ma tra ventiquattro mesi se avrà avuto ragione: sul breve la Juve è ancora molto più forte della concorrenza interna. 

Agnelli non l’ha presa male. Del resto, dopo le numerose conferme pubbliche, aveva più volte ripetuto che l’ultima parola sarebbe toccata all’allenatore. Andrea una visione chiara e ad ampio raggio ce l’ha eccome, ma investe l’intero sistema calcio europeo dei club prim’ancora della Juve. Mi riferisco ai temi Eca, alla Super Champions, il campionato per top club da vendere a miliardi di tifosi e non più a milioni. E poi ha sempre affermato la prevalenza della Juve sul tecnico che resta un dipendente. Ne sa qualcosa Conte che cinque anni fa visse più o meno la stessa situazione di Allegri: dopo tre scudetti pensava di poter avere più forza contrattuale e si ritrovò libero come un augello.

In fondo la chiusura del rapporto con Allegri rappresenta un’altra sfida personale per il presidente. Quella con Conte la stravinse.

Agnelli, prime parole dopo l'addio ad Allegri

Chi nei giorni sfiancanti del Grande Vuoto, o dell’assenza di notizie, ha parlato del contratto, del rinnovo condizionante, di un aumento richiesto da Allegri si sbagliava: l’aspetto economico non è mai stato toccato durante il confronto lungo tre giorni. Confronto che ha riguardato gli aspetti principali della gestione post-Marotta, figura non ancora sostituita: nella stagione in corso si sono infatti evidenziati logorii e notevoli differenze di vedute, qualche lacerazione, e insomma non è stato semplice portarla a termine.

Da oggi la Juve si mette alla caccia del sostituto, del nuovo; da oggi Allegri si ritrova senza squadra: le offerte arriveranno. Sono convinto che la conferenza stampa congiunta avrà toni affettuosi: cinque anni insieme, oltretutto molto fortunati, non si possono dimenticare né sporcare con polemiche o scambi di accuse. Inoltre tanto Agnelli quanto Allegri sono convinti di aver pensato - con un’adesione intima senza eguali, un rigore e un realismo che non escludono il rispetto - esclusivamente al bene della Juve. Partendo, ne abbiamo avuto la conferma, da distanze incolmabili.

Mi resta solo la curiosità di vedere come reagiranno alcuni giocatori domani con l’Atalanta dopo la fine del rapporto col tecnico e avendo letto su tutti i giornali la lista di proscrizione.


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