TORINO - La settimana del Comandante. Ormai è soltanto questione di tempo: ore, al massimo giorni, e poi la panchina della Juve avrà un nuovo padrone dopo un periodo piuttosto lungo di “sede vacante”. Adesso tutto sta per tornare alla normalità, con l’arrivo dell’erede di Massimiliano Allegri. Laggiù, all’ultima curva prima della Continassa, c’è Maurizio Sarri, pronto a tornare in Italia e a mettersi al timone della vecchia nemica. Tutto è pronto, ma servono ancora un paio di passaggi formali per tagliare lo striscione del traguardo. Nulla, in ogni caso, che faccia preoccupare il club bianconero. Anzi, siamo davvero agli ultimi metri del percorso che porterà alla soluzione più inaspettata dal popolo juventino per sostituire Max e per dare continuità al super quinquennio del tecnico livornese.
SCADENZE - In agenda ci sono le ultime scadenze. La prima è a breve, se non addirittura brevissimo, giro di posta. Proprio Sarri l’avrebbe confermata sabato a un tifoso che lo ha intercettato a Pistoia, dopo un pranzo con amici. «Se il Chelsea mi libera, vengo alla Juve; lunedì saprete»: questa la ricostruzione di ciò che avrebbe risposto l’allenatore al fan curioso di novità. Ebbene, proprio questo è il primo atto che serve per poi procedere con la Juve. Serve appunto che il club di Stamford Bridge svincoli Maurizio, dopo un solo anno di contratto e con due ancora rimanenti. Su questo fronte non ci dovrebbero essere sorprese; d’altra parte, sarebbe davvero clamoroso se qualche granello dovesse inceppare il meccanismo che è stato messo a punto dal lavoro certosino di Fali Ramadani, l’intermediario dell’operazione, con Marina Granovskaia, braccio destro del patron dei Blues, Roman Abramovic, e plenipotenziaria del club londinese.
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