Ronaldo e il giallo della maglia Juve buttata via: ecco il motivo

Il mistero della maglietta lanciata dopo il 90’ è stato svelato: era per un raccattapalle
Ronaldo e il giallo della maglia Juve buttata via: ecco il motivo© ANSA
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Non c’è stata gioia nel pomeriggio di Ronaldo contro il Genoa, concluso senza gol e con il giallo della maglietta. Sui social, il principio di incendio è stato immediato perché, secondo una prima ricostruzione, Cristiano l’avrebbe lanciata a terra, rientrando contrariato negli spogliatoi. Come se fosse stata una replica della fascia da capitano del Portogallo lanciata sul terreno di gioco del Marakanà di Belgrado, qualche settimana fa, dopo che non gli era stato convalidato il gol vittoria contro la Serbia, nonostante la palla avesse abbondantemente oltrepassato la linea. Molti sono stati i commenti di condanna per il gesto, nel quale si scorgeva una mancanza di rispetto verso la divisa e il club.

Cristiano Ronaldo e il vero motivo della maglia lanciata a terra

In realtà, la spiegazione molto più semplice e aiuta a circoscrivere l’accaduto. Ronaldo ha sì lanciato la maglia ma ad un raccattapalle che gliel’aveva chiesta. Il ragazzo era a bordo campo e quindi la casacca è finita a terra, prima che venisse recuperata dal giovane. Una versione dei fatti confermata, peraltro, da chi era vicino alla scena. Ad ingannare a prima vista, evidentemente, è stata la dinamica del “lancio”, apparso un gesto stizzito, unita al volto scuro di Cristiano mentre usciva dal campo.

Nessuna multa per Cristiano Ronaldo

Andrea Pirlo spegne il fuoco: «Ronaldo era arrabbiato perché non è riuscito a far gol. È normale che ci tenesse, soprattutto quando la partita si era messa in una certa maniera. I campioni vogliono sempre migliorarsi e vogliono lasciare sempre il segno». Il tecnico ha anche escluso l’ipotesi di una sanzione per il portoghese: «Una multa? No, non penso proprio. Cristiano era arrabbiato come capita a quasi tutti i giocatori che possono avere dei momenti di nervosismo. Non credo verrà multato, né dalla società né dall'allenatore».


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