Juve, Agnelli: "Superlega? Non mi arrenderò, serve un cambiamento"

Le parole del presidente dei bianconeri nel corso dell'Assemblea degli Azionisti: "Nel calcio viene mantenuta una classe politica che non rischia ma vuole decidere e incassare"
Juve, Agnelli: "Superlega? Non mi arrenderò, serve un cambiamento"© ANSA
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TORINO - L'Assemblea degli Azionisti del 2021 della Juve si è aperta con un minuto di raccoglimento in ricordo di Giampiero Boniperti, scomparso lo scorso 18 giugno. Successivamente è intervenuto il presidente bianconero, Andrea Agnelli, parlando della difficile situazione economica: "Essere rispettosi verso gli Azionisti è un segno distintivo di questa società. Oggi approveremo il bilancio al 30 giugno 2021 e ed eleggeremo il nuovo Consiglio di Amministrazione. E’ giusto raccontarvi che cosa ha fatto la Juventus e che cosa farà. Innanzitutto è importante avere un quadro della situazione economica globale del calcio. Le previsioni parlavano di una crescita enorme, distaccata dalla situazione mondiale. Parallelamente, abbiamo assistito a una grande inflazione del mercato dei giocatori. Tutto questo porta a una riflessione: si trattava di investimenti con aspettative di ritorni successivi. In questo contesto è corretto analizzare che cosa ha fatto la Juventus in questi anni". 

Agnelli: "Il mondo del calcio ha affrontato una situazione mai vista"

"Nel ciclo 2014-2018 il nostro fatturato è stato costantemente sopra i 400 milioni. Per questo motivo era arrivato il momento di investire, per pensare in grande. Poi è arrivato il Covid, che ha colpito tutti, e il mondo si è fermato. Nella mia gioventù, la parola quarantena non esisteva. Il mondo è cambiato nelle nostre abitudini, ci siamo vaccinati, perché credo che sia la cosa giusta da fare, per noi e per le persone più fragili. Il mondo del calcio ha affrontato una situazione mai vista, con tamponi costanti, bolle, ed è stato un periodo irreale, che ha comportato poi una serie di crisi, soprattutto economiche. Uno dei principali cambiamenti nel mondo del calcio è stato il totale ridimensionamento del mercato dei trasferimenti dei calciatori". 

Agnelli sulle riforme nel mondo del calcio

"Se torneremo alla normalità, potremo avere un consuntivo reale degli effetti del Covid al termine della stagione in corso. Il piano espansivo proposto nel 2019 era credibile allora e lo è oggi, e ha le carte in regola per ripartire, grazie all’aumento di capitale che oggi sottoponiamo alla Vostra attenzione. Il tema principale è e sarà la credibilità, che si deve declinare da vari punti di vista. Innanzitutto finanziario, poi sicuramente gestionale, di ESG e sostenibilità, politico. Trovo incredibile che ogni tentativo di riformare l’industria del calcio venga sempre accantonato, perché gli interlocutori e gli attori sono disomogenei fra di loro. La governance attuale non permette a nessuno di assumere una leadership".

Le parole sulla Superlega

"Ho collaborato lealmente per cambiare un sistema che non tutela gli investitori e non rispetta la meritocrazia sportiva. Basti pensare che tante squadre campioni delle loro Nazioni non partecipano alla Champions League. La nascita della Superlega è stata la constatazione, da parte non di 3 ma di 12 club, del fatto che l’impalcatura su cui si regge il calcio rifiuta ogni cambiamento, per mantenere una classe politica che non rischia, non compete, ma vuole decidere e incassare. Non mi voglio arrendere e non mi arrenderò: il sistema ha bisogno di un cambiamento e la Juventus ne vuole essere parte, ed è un cambiamento che necessita dialogo da parte di tutti". 

Agnelli su Prima Squadra, Under 23 e Women

"La quinta declinazione della nostra credibilità deve essere ovviamente sportiva. Stiamo cominciando per esempio a vedere i frutti di progetti come l’Under23; le Women, gestite in modo impeccabile, hanno conseguito finora risultati straordinari. I risultati della Prima Squadra maschile sono stati incredibili ma nessuno si aspetta gratitudine e appagamento, perché siamo juventini. Penso però che sia importante avere fiducia nella dirigenza e nella guida tecnica della squadra. Dobbiamo lavorare come un corpo unico, sapendo che la squadra e il gruppo vengono prima di tutto. Siamo tutti utili, nessuno è indispensabile".

"Un onore avere avuto Cristiano Ronaldo"

"Avere avuto il più forte giocatore al mondo, Cristiano Ronaldo, è stato un onore e un piacere. L’unico rimpianto è averlo avuto per un anno e mezzo senza pubblico allo stadio. Ma è la maglia della Juventus che richiede responsabilità, non i compagni di squadra o di lavoro. La Juventus è più grande di chiunque abbia avuto l’onore di incrociare il suo percorso dal 1897 ad oggi. Dobbiamo ricordare i valori della Juve e di Torino: lavoro, sacrificio, disciplina, abnegazione, che sono quelli che ispirano tutti coloro che lavorano qui. Come diceva Oriana Fallaci, bisogna amare, lottare, soffrire e vincere. E questo ci deve ispirare: dobbiamo amare la Juventus, lottare per lei, essere pronti a soffrire e avere sempre l’obiettivo di vincere". 


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