Pogbagate, due fratelli e un “affaire”

Paul contro Mathias tra tentativi di estorsione, rapimenti, minacce e maledizioni. E a Parigi s’indaga
Pogbagate, due fratelli e un “affaire”© AP
Davide Palliggiano
5 min

Un brutto “affaire” in cui c’è un po’ di tutto. Un tentativo d’estorsione, un rapimento, minacce a mano armata, una famiglia che fino a qualche mese fa sembrava più che unita e che ora inevitabilmente si spacca. A ciò si aggiunge anche un pizzico di 'magia' e la richiesta di una maledizione su misura ad opera di un marabutto, un santone musulmano.

L’infortunio al ginocchio di Paul Pogba, che non gli ha ancora consentito di giocare con la Juve, sembra essere al momento l’ultimo dei problemi. Da sabato sera, dal momento in cui il maggiore dei tre fratelli, Mathias, ha preannunciato in un video sui social grosse rivelazioni su Paul stesso. Il giorno dopo, la Procura di Parigi ha confermato le prime indiscrezioni pubblicate da France Info in merito a un’indagine partita lo scorso 3 agosto e che riguarda appunto Paul, Mathias e alcuni dei loro amici d’infanzia. Il campione del Mondo 2018 ha affermato alle autorità di essere stato vittima di minacce e di un tentativo d’estorsione. Durante diversi interrogatori, ha raccontato di essere stato rapito da uomini incappucciati armati di fucili d’assalto. La banda gli avrebbe chiesto 13 milioni di euro: un milione per ogni anno in cui i suoi ‘amici’ si sono sentiti abbandonati da quando Paul è diventato un calciatore professionista. Ne sono seguite diverse intimidazioni avvenute anche all’esterno del centro d’allenamento della Juventus (luglio) e anche prima a Manchester (aprile), dove Paul ha detto alla polizia di aver riconosciuto, tra gli indagati, anche suo fratello. Dopo questo episodio, Pogba ha parlato con gli avvocati del suo club che hanno deciso di contattare la polizia.

L’incantesimo

Tutto accade tra il 25 e il 29 marzo di quest’anno. Pogba, mentre si trovava in ritiro con la nazionale a Clairefontaine, approfittò di una libera uscita per visitare la sua famiglia a Lagny-sur-Marne, a Est di Parigi. Lì, è stato rapito e trascinato in un appartamento della capitale francese dove gli ‘amici incappucciati’ l’avrebbero incolpato di non aiutarli economicamente da quando ha cominciato la sua carriera tra i professionisti: alle minacce è seguita una richiesta da 13 milioni per non averli «protetti» durante la sua carriera. Non solo, secondo le testimonianze del giocatore, i suoi ricattatori avrebbero voluto screditarlo rendendo pubblici alcuni messaggi in cui avrebbe chiesto a un marabutto della sua cerchia familiare di lanciare un incantesimo su Kylian Mbappé, attaccante del Psg e compagno di nazionale di Paul. Nel video di sabato, in effetti, Mathias Pogba annunciava che le rivelazioni non avrebbero riguardato soltanto il fratello, ma anche la sua agente, Rafaela Pimenta, e appunto Mbappé.

«Paul, un ipocrita»

Mathias, che a 32 anni s'è appena ritirato dopo una modesta carriera da attaccante, adesso fa il barbiere a Parigi. Dalla Francia, via Twitter, ha provato a rispondere alle notizie apparse online. «È successo quello che mi aspettavo, il mio fratellino sta cominciando a rivelarsi per la persona che è. Dal momento che è stato lui a iniziare a mentire alla polizia e che ha fatto uscire le notizie, ora non avrà niente per biasimarmi». E poi altri messaggi più o meno dello stesso tenore: «Paul, volevi mettermi davvero a tacere, anche se significa mentire e mandarmi in prigione. Ho le prove per dimostrare le tue bugie. Fratello, manipolare le persone non va bene! Non è una questione di soldi, sono quasi morto per causa tua, mi hai lasciato nel baratro e ora vuoi fare l’innocente. Quando tutto verrà fuori la gente vedrà che non c’è più codardo, traditore e ipocrita di te su questa terra». Mathias ha dedicato anche un messaggio a Mbappé: «Kylian, ora capisci? Non ho niente contro di te, le mie parole sono per il tuo bene, ma ciò che si dice è tutto vero e verrà provato. Il marabutto è una persona nota». Poi è tornato alla carica sul fratello: «Si definisce musulmano e crede nella stregoneria. Ipocrita e traditore». L’affaire Pogba, in Francia, è appena scoppiato. E rischia di essere decisamente più avvincente della docuserie ‘Pogmentary’ lanciata lo scorso giugno su Amazon Prime.


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