Agnelli, ultimi blitz da presidente della Juve

L’inchiesta: i pm hanno ritirato l’appello contro il rifiuto del gip alle richieste di misure cautelari e interdittive
Agnelli, ultimi blitz da presidente della Juve© Juventus FC via Getty Images
Nicola Balice
3 min

Non era un fantasma, anche se un po' di stupore l'ha suscitato quando è comparso, almeno tra i tifosi e gli addetti ai lavori presenti. A un certo punto dell'allenamento, infatti, è arrivato a bordo campo anche Andrea Agnelli. Una breve apparizione quella del presidente dimissionario della Juve, pochi minuti trascorsi tra Matteo Tognozzi e Federico Cherubini, con lo sguardo rivolto all'allenamento della squadra di Max Allegri mentre parlava fitto fitto con il ds. Sono questi gli ultimi giorni da numero uno della Juve per Agnelli, ma pure per lo stesso Cherubini sembra proprio che questi possano essere gli ultimi mesi da direttore sportivo: la rifondazione del club bianconero sarà pressoché totale e riguarderà anche l'area sportiva, proprio mentre Agnelli respirava ancora un po' di campo c'è un mercato dei dirigenti che prosegue. L'attuale dg è già stato individuato in Maurizio Scanavino, destinato però a tornare alla fine del suo mandato al ruolo in Gedi. Il futuro presidente sarà Gianluca Ferrero, al lavoro per comporre un cda nuovo di zecca, un autentico governo tecnico per affrontare la bufera. Ma le linee guida di John Elkann portano anche alla ricerca di un vicepresidente (che in molti identificherebbero in Alex Del Piero, ci sarebbe e ci sarà molto di cui parlare) e di un capo dell'area sportiva: decisiva sarà la partita legata al ritorno di Beppe Marotta, anche il nome del direttore sportivo dipenderà da come andrà a finire con un ricco casting di profili di diverso tipo ed esperienza. 

L'inchiesta

Sul fronte dell'inchiesta nel frattempo si segnala quanto già trapelato dalla Procura di Torino nella scorsa settimana: i pm hanno infatti ritirato l'appello contro il rifiuto datato 12 ottobre del gip Ludovico Morello alle richieste di misure cautelari e interdittive presentate lo scorso giugno. Nel ricorso al tribunale del riesame era stata riproposta solo la misura interdittiva e il sequestro preventivo del «profitto del reato» di circa 437mila euro. Niente appello dunque, in attesa ora che venga fissata l'udienza preliminare. Prima però si dovrà giocare un'altra partita, quella relativa alla competenza territoriale, i legali della Juventus hanno infatti presentato istanza alla Procura generale della Cassazione di Roma per dichiarare Milano (o in subordine Roma) come sede competente invece di Torino: tutto nasce dal comunicato diffuso dalla Juventus il 20 settembre 2019, individuato dai pm come l'inizio del presunto reato di aggiotaggio, nota immessa nel sistema di diffusione delle informazioni della Borsa alle 18:48 e 38 secondi per poi essere diffusa al pubblico alle 18:49 e 12 secondi. Di tutto questo si è occupata la Computershare che ha sede legale a Milano, avvalendosi di un data center operativo a Roma: i legali bianconeri ritengono dunque che l'azione contestata sia stata commessa a Milano, secondo i pm invece a Torino in quanto «il comando di invio è sempre ordinato da dispositivi/uffici di Juventus». Decisione attesa in questi giorni. 


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