Juve nei guai, senza Champions sfumerebbero 80 milioni

Tra campo e aule di tribunali è cominciata la rincorsa dei bianconeri. Non qualificarsi alla massima competizione continentale comporterebbe una forte perdita rispetto alle gestioni precedenti
Juve nei guai, senza Champions sfumerebbero 80 milioni© ANSA
Filippo Bonsignore
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TORINO - Senza Champions, addio ad (almeno) 80 milioni. L’onda lunga della sentenza della Corte Federale d’appello, con la penalizzazione di 15 punti, ha reso decisamente complicata la scalata della Juve verso l’approdo alla massima competizione europea per club nella prossima stagione. A questo quadro bisogna aggiungere l’effetto di eventuali ulteriori sanzioni relative agli altri filoni di indagine in corso e a provvedimenti che la stessa Uefa potrebbe prendere in base all’evoluzione delle vicende italiane. Missione (quasi) impossibile in campo e fuori, insomma, anche se naturalmente il ragionamento è fatto con la fotografia attuale delle cose, in attesa che la giustizia completi il suo corso; lo scenario potrebbe mutare, insomma. Al momento però si può fare una stima di quanto costerebbe in termini di ricavi rimanere fuori dall’Europa. Una stima prudenziale fatta sulla base dei ricavi delle ultime tre stagioni, tutte chiuse con l’eliminazione agli ottavi di finale. Nel 2019/20, con lo choc-Lione, la Juve ha incassato in tutto 86,6 milioni. Nel 2020/21, al netto dell’uscita con il Porto, i proventi sono saliti a 88,4 milioni. Nel 2021/22, con la batosta firmata Villarreal, i ricavi sono scesi a 78,71milioni. La media è di circa 85 milioni di introiti, ma bisogna considerare anche l’eventualità di stagioni come quella in corso in cui l’addio alla competizione già alla fase a gironi ridurrà naturalmente il fatturato da Champions: in attesa della definizione della seconda quota di market pool e dei ricavi dall’Europa League e scontati i 3,5 milioni della multa Uefa per la violazione del Fair Play Finanziario, nel ’22-’23 la Juve ha già incassato 52,9 milioni. Ecco perchè si può ragionare attorno agli 80 milioni come effetto minimo negativo di una mancata partecipazione alla prossima Champions dopo undici presenze consecutive, dal 2012/13 a oggi. Senza contare, ovviamente, altre ricadute di una mancata presenza dei bianconeri in Europa: i mancati incassi da biglietteria e i mancati ricavi da matchday, le eventuali penali sugli accordi di sponsorizzazione e la perdita di appeal nei confronti di potenziali partner in vista di nuovi accordi, che sarebbero necessariamente al ribasso. 

Nyon

La Juve tenterà la scalata in classifica sul campo per rimediare alla penalizzazione ma poi c’è anche il fattore Uefa da considerare. Nyon attende di capire quale sarà il punto di caduta definitivo di tutte le questioni aperte, tra plusvalenze e manovra stipendi, per poi muoversi. Intanto oggi è in programma il Comitato Esecutivo, che non ha in agenda comunque il tema Juve. C’è invece l’inchiesta aperta dalla Uefa a inizio dicembre «per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul Fair Play Finanziario». Se la “Licenza Uefa” per partecipare alle competizioni continentali fosse stata ottenuta dalla Juve presentando dati, documenti o bilanci alterati o non rispondenti al vero, ci sarebbero sanzioni. E la Juve incorrerebbe in sanzioni che hanno un range ampio: dalla multa all’esclusione dalle coppe, anche per un periodo lungo. Sullo sfondo, inoltre, c’è sempre la questione SuperLega che potrebbe causare ulteriori problemi e che implica necessariamente, per la nuova dirigenza, la necessità di riaprire il dialogo con Nyon. 


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