Manovra stipendi e inchiesta Prisma: marzo bollente per la Juve

Le prossime tappe: il procuratore Chiné il 10 marzo chiuderà le indagini, il 27 marzo l’udienza preliminare a Torino
Manovra stipendi e inchiesta Prisma: marzo bollente per la Juve© Getty Images
Filippo Bonsignore
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TORINO - La partita è ancora lunga e non sarà una sola; l’esito incerto. La Juve si appresta a vivere un altro periodo difficile su un terreno di gioco differente: non l’abituale campo di calcio ma le aule giudiziarie e i palazzi delle istituzioni. Una cosa è sicura: l’esito di questi “incontri” influirà in modo decisivo sull’epilogo della stagione sportiva dei bianconeri. Il primo passo sarà il ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni contro il -15. L’agenda, in ogni caso, è fitta; in calendario ci sono già diverse scadenze. Sotto la lente della Procura Federale ci sono le due manovre stipendi effettuate dal club bianconero in epoca Covid e le “partnership opache nei rapporti debito-creditori con altri club”, emerse dall’inchiesta Prisma della Procura di Torino. Il procuratore Figc, Giuseppe Chiné, ha chiesto una proroga di 40 giorni per le indagini, che si concluderanno il 10 marzo prossimo. Da quella data, al netto di una eventuale archiviazione, gli incolpati avranno 15 giorni di tempo per presentare memorie difensive. La Procura federale avrà poi venti giorni massimo di tempo per deferire al Tribunale federale, che entro un mese dovrà stabilire la data del processo. La conseguenza è l’allungamento dei tempi: si arriva ad aprile per gli eventuali deferimenti e a maggio per il processo, con il giudizio che arriverebbe proprio a ridosso della fine del campionato. Dalla giustizia sportiva a quella ordinaria. Il 27 marzo è fissata l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma in cui il giudice Marco Picco deciderà se i 13 indagati (12 ex dirigenti della Juve, più la società stessa) andranno a processo o meno.

Uefa

Le vicende italiane potrebbero avere ricadute a livello internazionale. La Uefa attende che la giustizia italiana completi il suo corso prima di mettersi in moto. Se la sentenza sulle plusvalenze fosse confermata, potrebbe portare all’esclusione della Juve dalle coppe europee per «antisportività». Si parla di almeno una stagione fuori dall’Europa, da scontarsi a partire dal primo anno in cui la squadra si qualifica. La vicenda stipendi, invece, potrebbe costituire una violazione del Fair Play Finanziario e su questo argomento la Uefa ha già aperto un’inchiesta il 1° dicembre. Sullo sfondo, naturalmente, la questione SuperLega. Sempre per marzo è atteso il pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, decisivo per le sorti del progetto portato avanti da Juve, Real Madrid e Barcellona.


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