Juve, crisi in attacco: solo 6 gol nelle ultime 9 partite

Atteggiamento troppo attendista: l'attacco bianconero è inceppato
Juve, crisi in attacco: solo 6 gol nelle ultime 9 partite© LAPRESSE
Filippo Bonsignore
4 min

TORINO - Dov’è finito l’attacco della Juve? Cercasi gol disperatamente alla Continassa, perché l’allarme è ormai suonato bello forte: la macchina offensiva bianconera si è inceppata e di conseguenza anche i risultati sono venuti meno. È sufficiente fare la radiografia del mese di aprile per rendersene conto: otto partite, quattro sconfitte e due sole vittorie, per di più risicate, con il marchio di fabbrica dell’1-0. Non che i bianconeri abbiano mai fatto i fuochi d’artificio in area avversaria ma è significativo che da nove gare la squadra di Allegri non vada oltre il fatturato di una rete a partita. Per trovare un successo più largo bisogna risalire al 16 marzo scorso, al 2-0 ottenuto in casa del Friburgo. La data è da tenere a mente anche per un’altra (doppia) coincidenza: la vittoria in Germania porta la firma di Vlahovic e Chiesa ed è quella l’ultima volta che sia Dusan, sia Federico hanno fatto centro. Dopo, più nulla. E anche a livello complessivo, dal Friburgo in avanti, nove gare disputate appunto e la miseria di sei reti all’attivo. Non solo, altro particolare: in tre delle ultime quattro uscite (Sassuolo, Napoli e Inter), la Juve è rimasta a secco e non a caso sono arrivate altrettante sconfitte.  

Atteggiamento

I problemi dei singoli e quelli di squadra si sommano e alle difficoltà individuali si aggiunge il solito problema di base: un atteggiamento troppo speculativo, attendista, mai coraggioso e mai propositivo. Meglio pensare a non subire e affidarsi al guizzo di un campione o a un contropiede, piuttosto che pensare a cercare di sfruttare - anche quando necessità di risultato lo imporrebbe, come contro l’Inter - tutto il potenziale offensivo a disposizione che, tra l’altro, non è cosa da tutti. Quanti , infatti , in serie A possono contare su un reparto con la qualità di Vlahovic, Di Maria, Milik, Chiesa, Kean? Eppure non tutto ha funzionato a dovere se i migliori marcatori stagionali bianconeri vantano 11 gol e sono Vlahovic, il bomber designato, e Rabiot, un centrocampista e non certo un cannoniere di professione. Il problema è che l’ammontare è ridotto per il serbo in piena crisi e non certo per il francese, una sorpresa a livello realizzativo. Gli altri attaccanti - Di Maria, Kean e Milik - sono a quota 8, mentre Chiesa, penalizzato dal lungo e complicato rientro post infortunio, è fermo a due. In generale, i numeri della stagione sono lo specchio delle difficoltà: 69 reti in 47 partite di tutte le competizioni, una media di 1,47 a match; in campionato sono 47 i centri in 31 partite, 1,52 a gara. 

Speranza Dusan

Da dove si ricomincia? La sensazione di inoffensività lasciata dalla notte di San Siro in coppa Italia impone una sterzata. «Sono giorni difficili e siamo tutti delusi, ma non è il momento di mollare, ci sono ancora degli obiettivi importanti da raggiungere. Siamo la Juve» carica, via social, Arek Milik. Sul polacco, che non segna dal 22 gennaio, peserà gran parte dell’attacco domani a Bologna, anche perché Kean è infortunato, Chiesa e Di Maria vanno gestiti dal punto di vista fisico e Vlahovic, dolorante a una caviglia, è ancora in dubbio. Ieri Dusan si è allenato ancora a parte ma si respira ottimismo per un suo recupero, almeno per la panchina. Oggi la verità. 


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