Ieri sera la Corte d’Appello della Federcalcio ha inflitto 10 punti di penalizzazione alla Juve, spedendola dal 2° al 7° posto (cioè da 69 punti a 59 punti) quarantacinque minuti prima del calcio d’inizio della sfida del Castellani contro l’Empoli persa per 4-1. Una mazzata psicologica notevole.
La Juve e quel retroscena al processo: aveva chiesto il -5
C’è una curiosità riguardo al processo. L’avvocato Bellacosa ha rappresentato la società e il consigliere Vellano; Flavia Tortorella ha parlato per conto di Grazioli Venier e Hughes; e Sangiorgio si è espresso per gli altri ex membri del CdA, incluso Nedved. Con tre argomenti: una diversa valutazione del concetto stesso di afflittività (per la Juve sarebbe stata afflittiva anche una penalizzazione tale da retrocedere la squadra dal 2° al 4° posto, con la perdita di 12 milioni di euro); il cambio della governance come segnale di rinnovamento e la necessità di considerare come alleggerimento della responsabilità i modelli di prevenzione. E c’è un retroscena: la Juventus ha ovviamente chiesto di essere prosciolta da tutte le accuse, ma in via estrema e subordinata ha suggerito una penalizzazione di 5 punti per scendere così al 4° posto, a 64, dietro Lazio e Inter.