Juve, caos Calvo: la verità su ruoli, mercato e sceicchi

Da oggi a venerdì 30 sono i giorni chiave per il futuro bianconero: chi sta “usando” Giuntoli e l’ex dirigente della Roma?
Juve, caos Calvo: la verità su ruoli, mercato e sceicchi
Ivan Zazzaroni
5 min

C'è chi parla di tentativi di destabilizzazione e chi di deandreizzazione, una sorta di “pulizia etnica” dei collaboratori di Andrea Agnelli, il presidente dei 9 scudetti di fila, di varie coppe nazionali, di due finali Champions e del ritorno di Allegri, ma anche dei casi Superlega, plusvalenze e manovra stipendi. Di sicuro in questo periodo la Juve che vuole e deve ricostruirsi vive giorni importanti, quelli della definizione dei programmi e dei ruoli. La realtà è comunque meno complessa di come la si vuol far apparire, anche se al completamento del puzzle manca l’ultimo tassello, Cristiano Giuntoli. Arriva o non arriva?

Le certezze bianco su nero - e non ancora nero su bianco - sono queste:

1) l’uomo forte, oggi, è Maurizio Scanavino, 50 anni, amministratore delegato e direttore generale di Gedi e principale avversario di Urbano Cairo su più fronti, in primis quello editoriale. Scanavino gode della piena fiducia di John Elkann: tutte le scelte di natura tecnica e gestionale devono essere concordate e approvate da lui.

2) Allegri è l’allenatore designato dalla proprietà: sulla conferma ha inciso, naturalmente, anche il pesante contratto che lo lega al club fi no al 2025 (30 milioni lordi). Lui ne è consapevole. Ma è altrettanto vero che Max è considerato - e in effetti è - l’uomo di calcio più autorevole della Juve, frequentandola ormai da dieci anni: otto di attività con 5 scudetti e due di inattività (non ha occupato altre panchine). Allegri ha sempre ripetuto di voler onorare il contratto per completare il ricambio generazionale (con tanto di riduzione del monte-ingaggi), avviato due anni fa su precisa indicazione di Agnelli, e tornare a vincere. Nelle ultime settimane non ha mai ascoltato emissari arabi o di altri club: si sono mossi addirittura esponenti della politica per convincerlo a incontrare sceicchi o presunti tali. Abbiamo tuttavia letto di off erte monstre che variavano da 90 a 300 milioni di dollari per tre stagioni, cifra, quest’ultima, che potrebbe convincere tutta la Juve, non solo Allegri, a trasferirsi a Riad per qualche mese (…).

3) Da tempo il vertice juventino pensa a Cristiano Giuntoli - si narra addirittura di un’off erta scritta, ma le parti smentiscono, visti i tempi -. Individuato come l’ideale riferimento tecnico di società, allenatore e squadra, Giuntoli è legato al Napoli fi no a giugno 2024 e soltanto in queste ore, non per scelta sua, può trattare l’uscita anticipata: il giorno del nuovo contatto con De Laurentiis dovrebbe essere giovedì 29, a poche ore dalla scadenza fissata da Scanavino che ha bisogno di risposte definitive. In caso di mancato accordo tra Aurelio e il ds, la Juve proseguirebbe con Giovanni Manna, il giovane e entusiasta direttore sportivo che ha appena ceduto Kulusevski al Tottenham per 30 milioni, sta per prolungare di un anno il contratto di Rabiot, la priorità di Allegri per il centrocampo (a metà settimana la firma, Milinkovic più distante), ha preso Timothy Weah per il ruolo di quinto a destra e ha una serie di giocatori da cedere per sviluppare altre operazioni. È evidente che se Giuntoli riuscisse entro il mese a ottenere il via libera Manna, al quale è stato appena allungato il contratto fino al 2025, lo affiancherebbe alla direzione tecnica.

4) E adesso Francesco Calvo che, volente o nolente, ci finisce sempre in mezzo. Riportato a Torino da Maurizio Arrivabene, nella fase di transizione si è occupato anche del lato tecnico (incontro con agenti e altro): come ha spiegato lo stesso Scanavino a Sky, a luglio tornerà a interessarsi di marketing e dello “storico”, aggiungendo alle funzioni originarie quella di dirigente di connessione tra la società e la Continassa. Negli ultimi tempi al povero Calvo sono stati attribuite da alcuni organi di informazione iniziative e decisioni lontane dalle sue competenze, creandogli qualche imbarazzo con la proprietà e i collaboratori. A Torino qualcuno è convinto che venga “usato” per tentare di ridurre Scanavino. Grottesco. Sospetto che a questo punto alla Juve interessi evitare altri scossoni o ritardi, visto che il gruppo di lavoro attualmente operativo ha trovato un interessante e efficace equilibrio.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, i migliori video