Nicolussi-Kean, una vita sempre in due: "Basta un'occhiata per capirci"

Dal settore giovanile alla tournée insieme negli Stati Uniti: i due bianconeri hanno raccontato la loro storia
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Dal settore giovanile fino alla prima squadra e la tournée negli Stati Uniti: quest'ultima ha aggiunto una tappa fondamentale al viaggio con la Juve di Hans Nicolussi Caviglia e Moise Kean. I due si sono conosciuti in bianconero fin da quando erano bambini e ora hanno tirato le somme della loro storia.

Nicolussi Caviglia e Kean, la loro storia in bianconero

Queste le loro parole ai microfoni ufficiali della Juventus. "Ricordo benissimo la prima volta che Moise arrivò a Vinovo", dice Nicolussi. "Quando entrò nello spogliatoio tutti mormorarono"Questo è forte". Poi scendemmo in campo e scoprii che sì, era forte davvero! Dal primo incontro sapevo che sarebbe arrivato ad altissimi livelli. Aveva qualità che gli altri non avevano. Anche se il primo giorno il magazziniere gli diede delle scarpe per l'allenamento". E Kean risponde: Sì, è vero! Io ero convinto di andare a fare le visite mediche. Invece mi dovevo allenare e non avevo portato niente, quindi avevano dovuto darmi delle scarpe".

Kean: "Nicolussi? È come se fosse mio fratello"

Kean continua: "Notai Hans in campo, perché nello spogliatoio c'erano tantissimi bambini ed eravamo divisi in due gruppi. Lo vidi in campo e da lì nacque la nostra amicizia. Basta un'occhiata per capirci. Anche in campo, nonostante siano passati gli anni, so come reagisce a certe cose e cosa pensa in determinati momenti. È come se fosse mio fratello".

Le figure fondamentali nel mondo Juve

Nicolussi continua: "Abbiamo avuto Mister Grabbi per cinque o sei stagioni e ci ha formato sia come giocatori che come uomini". Moise aggiunge: "Io direi anche Gigi Milani, mi ha tirato fuori da un sacco di guai! E aggiungerei anche Mister Antonio Marchio".


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