Fagioli ha scommesso sulla sua Juve? I dubbi della Figc e tutto quello che ha rivelato

Il centrocampista avrebbe ammesso di aver puntato sul calcio. Scatterebbero però le aggravanti se avesse giocato su gare della propria squadra o tornei a cui partecipano i bianconeri
Giorgio Marota
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ROMA - A inizio settembre Nicolò Fagioli si è recato in gran segreto a Roma e ha raccontato al procuratore della Figc - con dovizia di particolari - il suo coinvolgimento nella maxi-inchiesta della procura di Torino sulle scommesse illegali guidata della pm Manuela Pedrotta. La squadra mobile del capoluogo piemontese aveva individuato il suo profilo tra migliaia di utenti, procedendo con le dovute segnalazioni alle autorità sportive. Il ragazzo, a quel punto, si è autodenunciato presso l’ufficio guidato da Giuseppe Chiné. E avrebbe collaborato, anche con gli inquirenti della magistratura ordinaria, spiegando il come e il perché di certe sue azioni, ritenute a più riprese «molto gravi» sotto il profilo delle ricadute sportive. Fagioli, quindi, avrebbe ammesso la propria responsabilità diretta. Parlando però del suo coinvolgimento a livello marginale e senza attività di coordinamento né “proselitismo”. «Nicolò è sereno e ha un atteggiamento responsabile e trasparente in questa vicenda dove non ha un ruolo rilevante - hanno spiegato i suoi avvocati Ferrari e Simbari - Anzi, vuole dare un contributo alle indagini». Il calciatore ha parlato solo di sé stesso? Negli interrogatori ha fatto il nome di altri colleghi? Domande che al momento restano aperte.

Le strade per Fagioli

Del suo atteggiamento conciliante si terrà conto, anche e soprattutto se questo condurrà a un patteggiamento. Che però, alla luce dei fatti contestati, non potrà precludere la possibilità di una squalifica. L’articolo 24 del codice di giustizia sportiva impone il divieto di «effettuare o accettare scommesse» in ogni forma e prevede «almeno tre anni» di stop, più una multa di 25 mila euro. Se dal punto di vista sportivo non sono ammesse interpretazioni (scommetti, quindi sei punibile) sotto il profilo penale le conseguenze derivano dalle modalità di fruizione dei circuiti illegali e da un eventuale ruolo all’interno di un’ipotetica organizzazione. Secondo le prime ricostruzioni, ancora al vaglio degli inquirenti, Fagioli avrebbe puntato ingenti di somme di denaro sul calcio di alto livello. E chi sta indagando oggi ha il forte sospetto che le giocate contestate includano anche partite di Serie A. Alla luce di tutto questo c’è da comprendere - per inquadrare meglio i confini dell’illecito - se siamo in presenza anche di puntate sulle gare della Juventus, sulle quali Fagioli è ovviamente coinvolto in prima persona. 

I tempi

Il procuratore federale un mese fa ha aperto l’indagine, che chiuderà forse già alla fine di ottobre. A quel punto, il calciatore verrà con tutta probabilità deferito. Prima che venga notificato l’atto, però, i legali potranno tentare la strada del patteggiamento sulla base dell’articolo 126 del codice, ottenendo uno sconto sulla pena fino a un massimo della metà di quella prevista nel caso in cui si procedesse in via ordinaria (ferma restando la possibilità di applicare le ulteriori diminuzioni in presenza di attenuanti). Se, invece, il patteggiamento si dovesse consumare dopo il deferimento (art. 127) lo “sconto” potrebbe essere al massimo di un terzo e a quel punto dovrebbe passare al vaglio del tribunale federale. C’è poi la strada tradizionale: tre gradi di giudizio, a distanza nel giro di 4-5 mesi al massimo. 

I prossimi passi

Il caso, divenuto di dominio pubblico due giorni fa e letteralmente deflagrato con il blitz della polizia a Coverciano, a questo punto si fa ancora più spinoso. Il procuratore Chiné continuerà a indagare per rintracciare elementi utili, interrogando persone vicine a Fagioli e anche suoi compagni di squadra della Juve. Un tesserato che viene a conoscenza di un collega che scommette e non denuncia, infatti, rischia 6 mesi di squalifica. Ancor prima che i nomi di Zaniolo e Tonali facessero il giro del mondo, nell’ambiente calcistico c’era la forte sensazione che questa storia potesse coinvolgere più calciatori e addetti ai lavori. È presto per dire se ci troviamo davanti a un calcioscommesse 3.0 o se tutto si risolverà in una bolla, ma di sicuro qualche carriera rischia di finire sulla graticola. 


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