Retroscena Juve: c'è Conte a Vinovo, tutti i particolari

L'ex tecnico bianconero avvistato nel quartier generale della NextGen e delle giovanili bianconere: i dettagli
Fabio M. Splendore
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Una Smart nera esce dal cancello del JTC di Vinovo: dentro - udite udite - c’è colui che non t’aspetti. Almeno ora, poi chissà. Dentro c’è Antonio Conte e spizzarselo a Vinovo fa per forza "rumore": sarebbe troppo dire notizia, ma i retroscenisti sicuramente si metteranno all’opera. E allora fate vestire questi panni un po’ anche a noi, perché se una volta si diceva che il gioco è bello quando dura poco, questo avvistamento torinese del tutto un gioco (perdonate la ripetizione) potrebbe non esserlo. Potrebbe diventare altro, tra qualche mese.

Conte, l'amicizia con Calvo e l'invito di Montero

Oggi la Juve “vive” alla Continassa, Vinovo non è più il cuore pulsante della prima squadra, come in quel 31 maggio del 2011, quando Conte definì il suo accordo da tecnico bianconero. Era il coronamento di un sogno dopo 13 stagioni e 419 partite da centrocampista nella Juve (più la fascia da capitano dal 1996 al 2001) e le esperienze sulle panchine di Arezzo, Bari, Atalanta e Siena. Il JTC di via Stupinigi 182 oggi è il quartiere generale delle Women bianconere, della NextGen e delle giovanili. Lì ci sono gli uffici di Francesco Calvo che oggi è Managing Director Revenue & Football Development della Juventus: per semplificare coordina il lavoro che pullula sui campi di Vinovo, dalla femminile alla Under 23 e al vivaio. In futuro si vedrà. E Calvo è grande amico di Antonio Conte: che - diciamolo per completezza di informazioni - vive a Torino. Se vogliamo fermarci alle versioni ufficiose, la presenza dell’ex tecnico della Juve ed ex ct della Nazionale italiana ieri a Vinovo era motivata da un invito di Paolo Montero, allenatore della Primavera bianconera, altro grande amico di Conte, suo compagno di squadra in quella Juve a cavallo degli Anni Novanta e Duemila. L’occasione per un saluto tra amici in concomitanza di un allenamento dei ragazzi. Fin qui il frutto del lavoro del cronista, che però non deve mai fermarsi alle certezze, ma saper cogliere indizi e sensazioni per sviluppare scenari futuri.

Conte, la Juve e la confessione a 'Belve'

Andare oltre i dati oggettivi diventa un dovere: attenendosi alla realtà. E la realtà racconta (lo ha fatto il diretto interessato da Francesca Fagnani a "Belve") che se c’è un rimpianto, una cosa fatta da non rifare è proprio quell’addio alla Juventus datato 15 luglio 2014, pensato di getto, di pancia. Insomma che i colori bianconeri siano nel cuore di Antonio Conte lui per primo non vuole farne mistero. Dentro questo scenario mettiamoci il recentissimo no al Napoli che era pronto a cambiare ma per un candidato unico, lui. Perché quel no? Forse non escludendo il ritorno a Torino. O pensandoci fortemente quando questa stagione sarà chiusa e anche Max Allegri deciderà cosa fare. E allora va bene vivere a Torino, va altrettanto bene l’invito a Vinovo, ma Conte deve aspettarsi che un suo giro nel mondo Juve possa far rumore e alimentare chiacchiericci. Certo, facciamoci anche la domanda senza quota: ma uno che vuole vedere la Juve e semmai parlare di futuro le va a bussare - seppur non a casa - nella dependance? Da Vinovo al JTC della Continassa ci sono 24 chilometri e mezzora scarsa di macchina. Certamente Antonio Conte non li avrà percorsi ieri, quando ha risposto all’invito dell’amico Montero. Ma se avesse lasciato fare al pilota automatico (e a quello del cuore) viene facile immaginare, dove sarebbe andata quella Smart...


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