Quando la Juve s'offre troppo

Leggi il commento del Direttore del Corriere dello Sport-Stadio
Ivan Zazzaroni
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In evitabili, poiché meritatissimi, i complimenti a Marco Baroni che a gennaio s’è visto azzerare sei mesi di lavoro e cambiare tanti volti del suo Verona eppure, senza un lamento, è stato capace di presentare subito una squadra ugualmente competitiva. Ricordo che qualcuno aveva addirittura parlato di campionato falsato per via del pauroso impoverimento tecnico di una delle candidate alla retrocessione. Sciocchezze: Baroni, sorprendente assemblatore di figurine di differenti estrazioni, ha cancellato le insinuazioni e demolito teorie e luoghi comuni su preparazione, equilibri tattici, chimica, stabilità e altro ancora. 
Ieri il Verona (plasticamente ricostruito al mercato da Sean Sogliano) ha fatto cose che a poche altre, big comprese, erano riuscite: ha tirato 14 volte verso la porta di Szczesny centrandola in nove occasioni, due delle quali fatali - devo comunque ammettere che l’assenza di Bremer si è avvertita non poco.  
Se il Verona ha fatto tanto bene significa che la Juve ha fatto male, perché si è insolitamente offerta all’avversario, andando due volte sotto e mostrandosi vulnerabilissima. E così Allegri, al quale la difesa ballerina fa girare vorticosamente gli zebedei, sta vivendo la prima crisi stagionale: due sconfitte e due pari nelle ultime quattro uscite mettono a rischio il secondo posto e naturalmente rilanciano le solite menate sul futuro. Hai voglia a ripetere che questa Juve è imperfetta: non appena si è avvicinata al vertice ha mostrato la sua effettiva sostanza tecnica. 
Quando poi le viene a mancare il risultato, ottenuto non importa come, apriti cielo.  
Il risultato è tutto, e non solo alla Juve: modifica giudizi, clima, progetti, sposta montagne di pregiudizi. Le spiegazioni non servono. Chi le considera? Tuttavia provo ad aggiungerne una personalissima per dimostrare l’aleatorietà di certe valutazioni ad minchiam figlie di vittorie o sconfitte.  
Mi soffermo sull’attacco, sul valore del centrocampo di Allegri credo di aver detto e scritto tutto. A inizio stagione la coppia Chiesa-Vlahovic non funzionava granché e entrambi venivano accusati di eccessivo individualismo.  
A un certo punto - Chiesa fuori causa per infortunio - Allegri ha dato fiducia a Yildiz, Vlahovic ha cominciato a segnare e ho letto che col turco Dusan si trovava meglio per una questione di connessioni più naturali e generosità del compagno. E che, inoltre, il gioco della Juve era decisamente migliorato. Balle.  
Non appena la Juve ha perso qualche punto ci si è chiesti come mai Allegri non facesse giocare Chiesa al posto di Yildiz. Olé. E c’era anche chi ipotizzava l’impiego del tridente in una struttura che non lo regge a lungo. A Verona il tentativo è durato pochi minuti.  Chiudo con l’appunto degli appunti: Allegri non migliora i giocatori. Al secondo posto dietro l’Inter e davanti al Milan, all’Atalanta, alla Lazio, al Napoli e alla Roma con i vari Cambiaso, Gatti, McKennie, Yildiz, Miretti, Kostic, Alex Sandro e Weah chi era arrivato? Lo spiritosanto? 

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