"Il calcio italiano è a un punto di non ritorno"
Poi un commento sul calcio italiano in generale: "Siamo in un punto di non ritorno, finché non si trova un accordo comune e si continua a pensare all'interesse personale non vedo una soluzione a breve. Se si comincia a ragionare ora si parla fara cinque anni e io spero che si possa cambiare. Quello che sto vedendo è che ogni volta si poteva fare un passo avanti, se ne è fatto uno indietro. Serve un po' tutto, sia a livello governativo, che nell'accessibilità e nelle infrastrutture. [...] Mi pare impossibile che Milano e Firenze non riescano a costruire uno stadio. A Roma si parlava dello stadio nuovo quando c'era Totti, se continuiamo così non ci giocherà nemmeno il figlio di Totti...".