Nico Gonzalez ritrovato. L’avvento di Igor Tudor sulla panchina bianconera ha portato quattro punti in due partite e una scossa all’ambiente di cui ha beneficiato la Juve in generale e, nello specifico, un protagonista molto atteso e finora rimasto un po’ troppo nell’ombra. L’argentino è stato uno dei migliori sia contro il Genoa, sia contro la Roma, nel segno di una costanza di rendimento rimasta sconosciuta in stagione. Al contrario, l’ex viola ha vissuto sull’altalena, come del resto la Juve, ma il nuovo corso tecnico sembra averlo davvero rivitalizzato. Riecco la luce in fondo al tunnel di un periodo tutt’altro che facile, insomma: nel momento di massima difficoltà della Signora, quando il castello mottiano stava crollando, Nico è finito nel mirino dei tifosi. Le sue ultime apparizioni in casa sono state accompagnate da fischi pesantissimi che hanno sottolineato le sue difficoltà. D’altra parte, gli auspici erano diversi per un giocatore che si è presentato alla Continassa con un bagaglio di 16 gol e 5 assist collezionati la scorsa stagione con la Fiorentina. È stato anche uno degli investimenti più onerosi: 8 milioni per il prestito e 25 per l’obbligo di riscatto, più 5 di bonus.
Il gol manca da 109 giorni
Logico attendersi meraviglie e invece con la Juve è andata diversamente; il vero Nico si è visto soltanto a sprazzi, come a inizio stagione con il gol al Psv all’esordio in Champions. Lampi in un buio abbastanza diffuso e costante, dovuto anche agli infortuni (stop di 72 giorni tra ottobre e dicembre). Al momento il fatturato è di 3 gol e 4 assist ma per trovare l’ultima gioia bisogna tornare indietro al 22 dicembre 2024 e alla rete decisiva in casa del Monza. Il 2025 è stato ancora finora avaro di soddisfazioni sotto il profilo realizzativo e la speranza diffusa alla Continassa è che l’argentino possa compiere questo ultimo passo, ovvero tornare decisivo nel momento clou della stagione in cui la Signora è a caccia della qualificazione alla prossima Champions. Servono i gol per tagliare il traguardo e Nico non ne fa da 109 giorni. Troppo per un campione come lui. La svolta, in ogni caso, è arrivata e ora manca solo uno step, quello più importante, quello che conta maggiormente nell’economia della corsa al quarto posto.
Nico Gonzalez, il ruolo
La parola magica è continuità ed è quello che si augura tutto il mondo bianconero. La conseguenza immediata delle due prestazioni positive con Genoa e Roma sono stati gli applausi convinti dei tifosi che hanno fatto dimenticare i recenti fischi. Tudor ha evidentemente toccato i tasti giusti: gli ha confermato la fiducia, che pure Thiago Motta gli aveva concesso anche in momenti complicati, gli ha dato serenità e soprattutto l’ha impiegato nelle posizioni più congeniali alle sue caratteristiche. Se la sua duttilità gli permette di giocare in più ruoli, era apparso chiaro che la fascia sinistra, dove l’aveva spostato Thiago nell’ultimo periodo, non fosse la sua comfort zone; al contrario Igor l’ha riportato all’antico, sulla destra, trovando risposte decisamente positive con il Genoa come esterno a tutta fascia, che si sdoppia nella doppia fase offensiva e difensiva. Meglio ancora contro la Roma, un passo più avanti, sulla trequarti sulla stessa linea di Yildiz alle spalle di Vlahovic. Nico è stato un fattore nella notte dell’Olimpico, brillante, incisivo, sempre nel vivo del gioco e anche pericoloso con la traversa colpita di testa. Manca soltanto il gol, appunto.