© Juventus FC via Getty Images Tudor pianifica l'operazione "rilancio Koopmeiners"
Teun Koopmeiners vuole riprendersi la Juventus. Unico a non finire sul mercato nonostante un'annata (molto) deludente come quella scorsa: 44 presenze con solamente 5 gol e 3 assist, un po' pochino per chi era stato pagato 60,7 milioni bonus inclusi. Di più, un anno fa di questi tempi andava allo scontro con l'Atalanta, con certificati medici spediti come giustificativi per non allenarsi. Un'arma a doppio taglio, perché se da un lato questa scelta ha costretto i nerazzurri a cederlo, dall'altra spezzava in due la preparazione, costringendolo a ripartire da capo. Poi la frattura alla costola proprio mentre stava per ingranare, a inizio ottobre, che lo ha portato a un secondo stop forzato. Mai in ritmo, praticamente sempre messo nel mirino quando la squadra non riusciva a vincere. Se Dusan Vlahovic era criticato per l'ingaggio da nababbo, Koop scontava sia il modo in cui era arrivato sia il prezzo. Di più, era considerato la pietra angolare della Juve di Thiago Motta che, di fatto, lo inseriva in formazione anche quando era febbricitante oppure, semplicemente, non al meglio della condizione. Uno status che attirava anche qualche invidia da parte di altri colleghi meno apprezzati. Infine un problema al tendine d'Achille lo ha tolto dalle scelte nel finale di annata, terminato poi con il quarto posto.
Missione Juve, recuperare Koopmeiners
Le qualità, però, sono unanimamente riconosciute come tali. Perché quando visto a Bergamo è difficile da scordare: un centrocampista capace di arrivare alla doppia cifra sia in gol che in assist, bravo sia in fase di interdizione che in quella di inserimento. Forse ancora meglio nel centrocampo a due - quello che ha in mente Igor Tudor, sebbene Locatelli e Thuram attualmente siano difficilmente sostituiti - che non sulla linea dei trequartisti. In quel ruolo ha giganteggiato con il Bayer Leverkusen, nella finale di Europa League giocata a Dublino, al netto dei riflettori finiti sulla prestazione di Lookman. Dunque a breve sarà tempo di valutazioni e speranze, perché Koopmeiners ha un costo storico di circa 43 milioni e nessuno ha inoltrato offerte. Non sarebbero comunque ascoltate perché l'idea è quella di recuperare l'asset più importante acquisito nell'estate scorsa, tanto da farlo diventare l'uomo della riscossa. D'altro canto anche lui stesso, qualche settimana fa, aveva ammesso di non essere (per niente) contento della stagione. «Dovevo fare meglio a prescindere - ha spiegato dopo la vittoria contro il Casablanca, al Mondiale per Club - ma non è stato facile per nessuno poiché abbiamo cambiato tanto a tutti i livelli: abbiamo cominciato con molti giocatori nuovi, poi è cambiato l’allenatore, questo non ha aiutato la nostra crescita. Servono tante partite per imparare quello che il mister ci chiede, per cui credo che il prossimo anno andrà meglio. Mi è mancata la continuità, ma è dipeso da tanti piccoli fattori, per averla c’è bisogno di una squadra forte in cui tutti si aiutino uno con l’altro. Quando ti pagano tanti soldi, per esempio 50 o 60 milioni, e la squadra non va sei il primo a venire criticato. Io sento questa responsabilità, lo so che devo fare meglio e posso farlo: ho le capacità per giocare nella Juventus e voglio dimostrarlo». Un mea culpa in piena regola.
