Stipendi Juve, pronti gli avvisi di Chiné: cosa succede adesso

Deferimenti solo per i dirigenti. La procura di Torino apre un altro fascicolo
Stipendi Juve, pronti gli avvisi di Chiné: cosa succede adesso© ANSA
Giorgio Marota
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ROMA - Le ormai famose partnership tra la Juventus e le altre società - dal Cagliari al Bologna, passando per l’Atalanta, il Sassuolo e la Samp - potrebbero avere ripercussioni anche sull’ultimo bilancio bianconero, cioè quello relativo al 2021-22 fin qui mai finito sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti. E mentre le procure territoriali competenti su queste squadre hanno avviato indagini (ieri Udine ha chiesto le carte per approfondire l’affare Mandragora), secondo la Guardia di Finanza la società avrebbe omesso di rilevare diverse passività. La procura di Torino, intanto, ha aperto un nuovo fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati. E questo, è bene ricordarlo, è l’unico fascicolo che la giustizia sportiva non intende al momento toccare, essendoci delle attività istruttorie in corso che potrebbero ulteriormente peggiorare il quadro degli indagati.

Strategie

Al momento, il procuratore Chiné si è concentrato sulle manovre stipendi (quelle che secondo l’accusa avrebbero consentito tramite accordi privati coi tesserati di falsare i bilanci) e sulle cosiddette “false fatturazioni” con alcuni agenti. Oggi, o al massimo domattina, gli avvocati della Vecchia Signora riceveranno l’avviso di conclusione delle indagini con i profili d’incolpazione che spalancheranno gli orizzonti su un secondo processo, dopo quello sulle plusvalenze. A quel punto i legali avranno 5 giorni per chiedere nuove audizioni e allegare memorie. Se i fascicoli degli avvocati saranno corposi, come sembra (e potrebbe anche essere una strategia), per arrivare a un deferimento vero e proprio si scollinerebbe oltre il 19 aprile, quando cioè la Juve tenterà di ribaltare il -15 al Collegio di Garanzia. Questa partita sui tempi tecnici permetterebbe alla Juve di giocarsi (in caso di sentenza favorevole al Coni) anche la carta del patteggiamento per limitare eventualmente i danni (lo prevede l’art. 127 del codice, con diminuzione della pena fino al massimo di un terzo). Le indagini di Chiné, comunque, dovrebbero aver escluso la «consapevolezza» dei calciatori che non saranno deferiti, a quanto si apprende, avendo partecipato alla manovra del club ma senza conoscere il fine ultimo dell’operazione. Deloitte, intanto, ha emesso un giudizio sull’ultima relazione semestrale del club, concentrandosi sulle “side letter” «non depositate con clausole aggiuntive rispetto a quelle stabilite negli accordi». Per la Juve «i potenziali effetti» di queste carte «sarebbero inoltre sostanzialmente nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello in corso».


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