Muriqi alla Lazio, è ufficiale: le cifre dell'affare

Con un comunicato, il club biancoceleste ha annunciato il colpo: firma sino al 2025. Scelto pure il numero di maglia
Muriqi alla Lazio, è ufficiale: le cifre dell'affare
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ROMA - Ormai non ci sono più dubbi: Vedat Muriqi è un nuovo giocatore della Lazio. Dopo una lunga trattativa con il Fenerbahce, i biancocelesti sono riusciti a piazzare il colpo. Al club turco 20 milioni di euro (18 più 2 di bonus), già ieri il bomber kosovaro era sbarcato a Roma per le visite mediche e la firma sul nuovo contratto. Accordo per 5 anni a 2,2 milioni di euro più bonus. “La S.S. Lazio comunica l'acquisto a titolo definitivo del calciatore Vedat Muriqi dal Fenerbahce”, questo il comunicato della società. Muriqi ha fatto ritorno in Turchia per sbrigare le ultime questioni burocratiche per il visto. Tornerà in Italia venerdì. Inzaghi non vede l’ora di allenarlo: vuole l’attaccante pronto per il debutto stagionale il prossimo 26 settembre contro il Cagliari. L’attaccante ha scelto già il numero di maglia: sarà il 94, lo stesso indossato in Turchia. Anche il profilo Twitter della Champions League ha festeggiato l’approdo di Muriqi alla corte laziale. Presto sarà in campo pure lui nella grande competizione europea.

Il saluto di Vedat

In una lettera postata su Instagram, l’attaccante ha salutato il suo ex club: “Quando sono arrivato al Fenerbahce, sapevo di entrare in un club molto grande e mi chiedevo cosa avrei visto. In una famiglia molto unita, ho trovato un amore più grande di quanto mi sarei aspettato. Ho sempre voluto fare del mio meglio per ripagare quell'amore che mi veniva dimostrato. Ho avuto momenti indimenticabili con i nostri milioni di tifosi. Ora che comincio una nuova avventura, il vostro amore sarà sempre la mia forza e il mio supporto mentre corro verso nuovi obiettivi. Vorrei ringraziare il nostro presidente, gli allenatori, i compagni, lo staff tecnico e dirigenziale, così come i grandi tifosi del Fenerbahce. Grazie per l'amore unico e i sentimenti irripetibili che mi avete fatto vivere. Addio…”.


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