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ROMA - Maxirissa da cortile, ci ha rimesso la Lazio. Lazzari è caduto nell’agguato di Agudelo, provocatore continuo, poi abbattuto. Era una trappola, ci è finito dentro e il rosso gli può costare due turni di squalifica (Verona e Benevento). Lo sconclusionato Correa, che trasforma le cose facili nel loro contrario, ha completato la sua partita-frittata (assist a parte) beccando un giallo a 30 secondi dal 97’, s’è sommato alla prima ammonizione decisa severamente (va detto) dall’arbitro Giua. La Lazio ha chiuso in 9 contro lo Spezia, pagherà le conseguenze di una doppia ingenuità. I nervi sono saltati a 120 secondi dalla fine dei 5 minuti di recupero. E le attenuanti, le marcature dure e gli oltraggi agonistici dello Spezia, non valgono per limitare i danni. Costeranno molto a Inzaghi, costretto a perdere due uomini nel momento in cui all’appello della rosa manca solo Luiz Felipe (in recupero).
La ricostruzione
Lazzari l’ha fatta grossa perché ha reagito istericamente alle istigazioni premeditate di Agudelo. E’ successo tutto al 93’, dopo l’entrata di Nzola (ammonito) su Luis Alberto, un altro intervento poco tenero. Reina ha battuto la punizione. Il pallone, spiovendo, è stato deviato da Caicedo di testa. E’ finito nella zona occupata da Lazzari e Agudelo, sono entrati in contatto. Lazzari ha provato a difendere il pallone (di spalle), Agudelo gli stava addosso per rubarglielo. Lazzari, sentita la pressione, è caduto per terra. Agudelo, invitandolo a rialzarsi, l’ha mandato a quel paese. Lazzari gli è andato incontro, hanno incrociato gli sguardi. Sono iniziate le scintille, sono partiti i primi spintonamenti.
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