Lazio, Udine regala il vero Anderson e la sorpresa Cabral

Due buone notizie per la squadra biancoceleste nel pareggio contro i bianconeri: il brasiliano è tornato ad alti livelli e il nuovo acquisto ha lasciato una buona impressione
Lazio, Udine regala il vero Anderson e la sorpresa Cabral
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ROMA - Ha potuto scrollarsi di dosso l'eredità pesante di "vice Immobile", Felipe Anderson è rinato da ala. E Jovane Cabral si è presentato da falso 9, quando il brasiliano gli ha fatto largo in corsa. Sono due delle buone notizie della serata di Udine. Il brasiliano è tornato al gol in campionato, dove non segnava da quattro mesi, precisamente da Lazio-Inter di ottobre: quella rete contestata l’aveva mandato in tilt. L’infortunio di Pedro l’ha riportato nel suo ruolo, ha ricominciato ad attaccare a destra e la Lazio ha preso forza. Nel momento peggiore, col tridente annientato da assenze e infortuni, Sarri ha ritrovato il brasiliano. Il gol, arrivato di testa, non proprio il pezzo forte del repertorio, lo ha riacceso: da quel momento è stato imprendibile, ha ricominciato a dribblare, a tutto gas.

Cabral, una bella scoperta

Se Felipe Anderson è stato un piacevole ritrovamento, Jovane Cabral rappresenta la gradevole scoperta. Lui è entrato a freddo, s’è fatto trovare pronto. Sarri l’ha piazzato da centravanti d’emergenza, ha avuto subito un’occasione per pareggiare, non riuscendo però a colpire bene. In generale si è mosso bene, continuamente. Ha aiutato anche in fase difensiva. Nella seconda parte del primo tempo ha toccato 11 palloni, 3 in area. Significa che si è proposto con coraggio e non ha subito contraccolpi psicologici. Ha dei colpi, si vedrà se riuscirà a metterli in mostra quando sarà chiamato in causa. Di sicuro deve migliorare nella condizione, Sarri e il suo staff dopo il suo arrivo gli hanno messo a punto un programma specifico di allenamenti atletici. Per lui è un nuovo inizio di carriera.


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