Lazio, Patric: "Ecco cosa significa per me questa squadra"

Il difensore spagnolo si è raccontato in una lunga intervista sul settimanale ufficiale del club biancoceleste: "Sono in una famiglia, sto vivendo un periodo bellissimo"
Lazio, Patric: "Ecco cosa significa per me questa squadra"© Getty Images
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ROMA - Un Patric a 360 gradi è quello che si è raccontato nel corso di un'intervista rilasciata al settimanale biancoceleste Lazio Style Summer. Lo spagnolo, che ha prolungato il contratto per continuare a lavorare con Maurizio Sarri, ha parlato ad esempio di cosa pensino i giocatori nel corso del periodo estivo: "Si pensa alla preparazione, che è fondamentale per approcciare nel migliore dei modi alla nuova stagione. Credo che sia una delle cose più importanti dell'anno perché la benzina che metti nelle gambe è importante per il corso dell'annata". Il difensore cresciuto nella cantera del Barcellona è riuscito a capovolgere i giudizi nei suoi confronti da parte dell'ambiente: "Un piacere enorme. I tifosi notano il lavoro che ho fatto, rinnovare è stata una scelta facile, è bello stare qui, mi sento a casa mia. Come tutte le famiglie, ci sono anche momenti di difficoltà ma ora sto vivendo un periodo bellissimo in cui sono felice e cercherò di prolungarlo il più possibile. Per me vuol dire tanto aver rinnovato, cerco di crescere ogni anno per portare la Lazio sempre più in alto. Rispetto a quando sono arrivato, la Società è diventata più grande, siamo andati in Champions due anni fa, giochiamo sempre in Europa e puntiamo sempre a grandi obiettivi".

Idoli d'infanzia e inizi

Patric ha poi parlato della scorsa stagione, scegliendo la foto a suo giudizio più emblematica: "Probabilmente il gol del pareggio di Milinkovic in casa della Juventus, quando ci siamo qualificati matematicamente in Europa League. Lo scorso anno venivamo da un cambiamento importante a livello tattico, con il cambio di Inzaghi con Sarri: da Natale in poi, la squadra ha capito cosa vuole il mister ed ha giocato molto meglio, meritando la qualificazione". Si passa poi a parlare della sua infanzia e degli idoli: "Mi piacevano tanto Dani Alves e Sergio Ramos, non avevo il loro poster però erano loro i miei idoli da piccolo. Della Lazio? Ce ne sono stati tanti, da difensore però dico Nesta. Per la Lazio, e non solo, è stato una figura importantissima. Vengo da un paese molto piccolo. Quindi quando andai via di casa a 12 anni, mia madre pianse molto, cadde quasi in depressione. Ero a 700 km da casa, mio padre faceva il doppio lavoro, usciva di casa alle 6 di mattina e tornava alle 21, per prendere quei soldi per venirmi a vedere tutte le settimane. Alcuni miei compagni invece non vedevano i loro genitori per molti mesi. La prima notte lontano da casa fu quando arrivai a Villarreal in prova: era inverno, non uscii e non mangiai per tre giorni, piangevo e basta. Non mi venne a cercare nessuno, fu molto dura come esperienza. Però volevo fare il calciatore, è una cosa che o ce l'hai o non ce l'hai dentro. Ti aiuta ad approcciare nel modo giusto, ho sempre pensato di potercela fare, non ho mai pensato di mollare".

Da Messi a Deulofeu

Pensando alla sua "partita perfetta", questi i ricordi di Patric: "Ricordo una mia doppietta con il Barcellona B contro l'Espanyol, con la Lazio ce ne sono diverse. Mi vengono in mente le gare vinte in casa contro Borussia Dortmund ed Inter (2020 e 2021, ndr). La maglia numero 4? Mi piace molto, però non c'è niente che mi lega a lui in modo particolare. Non sono un collezionista, solitamente conservo a casa le mie maglie speciali, come quella del debutto in Champions, o quelle dei miei amici". A Barcellona ha avuto anche l'opportunità di conoscere Messi: "Sì, ricordo un allenamento. Guardiola portava tanti giovani durante gli allenamenti, Leo faceva ogni volta delle cose incredibili". Si passa a parlare degli hobby a della passione per la musica: "Mi piace tanto ascoltare musica, la sento quasi tutto il giorno: dopo il calcio, è la cosa che mi piace di più. Non ho una canzone preferita in particolare, dipende dal momento. A volte voglio rilassarmi, prima degli allenamenti, o durante le sedute in palestra, invece ascolto il reggaeton. Ovviamente sento anche il flamenco, che va forte da noi in Spagna". In vista della Serie A che sta per iniziare, ecco quali potranno essere secondo lo spagnolo le sorprese: "Ci sono molti calciatori giovani che mi piacciono, dico Deulofeu dell'Udinese. Già lo scorso anno ha fatto bene, è come se fosse mio fratello. Abbiamo abitato insieme per sei anni a Barcellona, già da piccolo era fenomenale, poi ha avuto qualche infortunio ma ama il calcio ed è un grande professionista, che punta a migliorarsi ogni stagione".


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