Lazio, l’artista Milinkovic ora dipinge gli assist

Ne ha serviti 4 in 6 gare, comanda in Serie A. In poco più di sei anni sono 30 a beneficio di Immobile
Lazio, l’artista Milinkovic ora dipinge gli assist© LAPRESSE
Fabrizio Patania
4 min

ROMA - Forse, del suo talento se ne accorgeranno tutti in Qatar, la sera del 24 novembre, stadio iconico di Lusail, quando debutterà di fronte al Brasile. Tacco e suola come Neymar oppure, raccontando la Lazio, nel segno della tradizione e del genio che apparteneva a Roberto Mancini, il 10 dell’ultimo scudetto. Colpi di altissima scuola, senza perdersi nei paragoni. Il Mondiale, però, aiuterà a misurarne lo spessore. Perché alla Champions ha partecipato una sola volta, quando gli stadi erano chiusi e anche gli scout dei top club europei dovevano accontentarsi della tv. Eppure non c’è una risposta all’interrogativo sollevato in estate. Come mai dalla Premier non hanno bussato a Formello con un assegno di 70-80 milioni per Sergej? Meglio per Sarri e per il popolo della Lazio. Possono continuare a goderselo. Meglio per Immobile, che gli ha promesso una cena: 3 gol su 3, sfruttando il servizio vincente del serbo.

Le meraviglie di Milinkovic

Milinkovic è diventato un artista. Re degli assist in Serie A. Sono già 4 nelle prime 6 giornate di campionato. Condivide il primato con l’argentino Pereyra. Precedono Deulofeu, Leao e Zielinski. Nella passata stagione, oltre a realizzare 11 gol, Sergej aveva sfornato 11 assist. Meno 3 da Berardi, solo uno di differenza rispetto a Barella e Calhanoglu. Il numero 21 della Lazio sinora non ha segnato. Stranezza. Eppure continua a tirare fuori qualsiasi colpo dal repertorio. Si diverte a rifinire. L’imbucata per Ciro chiudendo il sorpasso sul Bologna a Ferragosto. Una palombella d’autore, scavalcando la linea arretrata dell’Inter, per “leggere” l’inserimento di Felipe Anderson e mandarlo a rete. Un colpo di tacco pazzesco a Marassi, quasi uno scorpione, per anticipare il movimento di Colley e smarcare Immobile da solo davanti ad Audero. Infine il colpo decisivo per stendere la resistenza del Verona: cross lungo dalla fascia destra, sapeva dove si sarebbe appostato Immobile, abituato a colpire sul secondo palo. L’anno scorso, quasi nello stesso modo, lo servì per il gol di testa al Torino.

I numeri

Opta ha svelato un dato interessante: 41 assist in Serie A di Milinkovic, di cui 23 per Immobile. Tabellini alla mano ne abbiamo contati 30, comprese le coppe, a beneficio del capitano. Sono più del doppio rispetto agli assist (13) disegnati da Luis Alberto per Immobile, che ha buoni e validi motivi per ringraziare entrambi: lo hanno mandato in porta 43 volte su 135 (50 su rigore per arrivare ai 185). Rappresentano un terzo del totale dei gol su azione. La tabella in pagina peraltro smentisce una leggenda metropolitana e cioè che fosse il Mago il principale ispiratore dell’attacco alla profondità di Immobile. Non è così o lo è stato soltanto nel biennio 2018-20. Milinkovic, pur avendo un anno in più di servizio laziale, è il rifinitore per eccellenza del capitano.

Il processo di maturazione

Sarri deve aver contribuito al processo di maturazione. Di sicuro lo ha completato dal punto di vista tattico, gli ha insegnato a scegliere i tempi di inserimento, a centellinare le corse. Sergej, rispetto al 3-5-2 di Inzaghi, è più nel cuore del gioco della Lazio. Le distanze corte esaltano la predisposizione all’ultimo passaggio. «Basta una volta se va dentro» ha raccontato Ciro dopo la capocciata al Verona. Basterà tenerselo stretto sino a fi ne campionato per sognare la Champions. E magari augurarsi che dopo il Mondiale non arrivino con argomenti seri e convincenti a Formello. Il rinnovo con clausola, per quanto Lotito ci pensi, è complicato. Sarebbe più facile convincerlo tornando tra le grandi. E’ la missione di Sarri.


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