ROMA - La Lazio tutta piange Vincenzo D’Amico. Se ne va un altro degli eroi del 1974, uno dei ‘figli’ di Maestrelli. Un laziale dentro e fuori dal campo. A 19 anni aveva assaggiato il grande calcio: dalla Primavera biancoceleste all’esordio contro il Modena con i big. Classe da vendere, caratterino mica male. Il Maestro gli aveva ritirato pure la patente: non voleva che andasse in giro a distrarsi. Lo voleva concentrato solo sul calcio. L’addio di Vincenzo, una bandiera per il popolo laziale, lascia un vuoto profondissimo.
I tifosi commossi: “Grazie Vincenzo, sempre uno di noi”
I social biancocelesti pieni di messaggi di cordoglio. Ogni laziale, con l’addio di D’Amico, si sente un po’ più solo: “Grazie Vincenzo, ricordo le tue giocate, i tuoi gol, la tua passione per il club”, scrive Massimo. E ancora: “Riuscivi ad essere un eterno ragazzo, eppure eri un gigante. Grazie per sempre Vincenzo, Laziale tra i Laziali”. Vincenzo, che in carriera ha vestito solo le maglie di Lazio, Torino e Ternana, si è fatto voler bene da tutti. Anche dai tifosi più giovani, che mai lo hanno visto con la palla tra i piedi, ma ne hanno apprezzato le idee, le opinioni da commentatore tecnico alla Rai e nelle radio della Capitale. “D’Amico ci mancherà, ma gli eroi del 1974 sono invincibili e indimenticabili”, ha scritto Luca. Forse è davvero così.