Lazio, Cataldi su D'Amico: "Esempio di lazialità. Quella squadra maledetta..."

Il centrocampista biancoceleste presente ai funerali del compianto eroe dello scudetto 1974: "Manzini me lo ha raccontato..."
Lazio, Cataldi su D'Amico: "Esempio di lazialità. Quella squadra maledetta..."
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ROMA - Tanta commozione ai funerali di Vincenzo D'Amico. Bandiera di una Lazio del passato, mito di un presente fatto sempre meno di simboli e uomini leggenda. Alle esequie, in rappresentanza biancoceleste, c'era anche Danilo Cataldi. Uno che di lazialità se ne intende nonostante i 28 anni. E Lazio Style Channel ha commentato: "Ci ha insegnato tanto. Sappiamo cosa ha fatto per la Lazio per questo oggi è giusto essere qui. La Lazio a volte è una squadra un po' maledetta, se ne vanno tutti un po’ troppo presto. Il suo ricordo rimarrà con noi per quello che ha fatto per la Lazio e per la gente. È tornato in uno dei momenti più difficili e ha rinunciato a tanto per questa maglia. Qualcosa di irripetibile nel calcio di oggi anche se è complicato fare paragoni tra le due epoche. La gente che viene a vedere noi probabilmente si è innamorata della Lazio per via di quello che hanno fatto questi grandi personaggi in passato". 

Cataldi e le parole per D'Amico: cosa ha detto

"In una giornata così l'affetto che c'è stato per quest'uomo lo vedete da questa piazza gremita. É stato un grande uomo e un grande laziale. Ho chiesto a Maurizio Manzini com'era Vincenzo D'Amic  e mi ha detto che non lo ha mai visto una volta serio. Ciò testimonia quanto fosse scherzoso e in campo si faceva rispettare. Aveva una classe incredibile. Purtroppo non ho potuto vederlo dal vivo. Per me rappresentava la lazialità".


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