Lazio, il tempo bruciato

Leggi il commento sulla situazione dei biancocelesti di Sarri e sul caso Luis Alberto
Lazio, il tempo bruciato© Marco Rosi / Fotonotizia
Stefano Chioffi
5 min

Dopo uno sciopero di tre giorni, Luis Alberto ha chiesto scusa a Sarri e ai compagni nel ritiro di Girona. Una settimana agitata, senza logica. Un caso che stava finendo sul tavolo degli avvocati. Prima il rifiuto di allenarsi a Formello, poi la decisione di non salire con la Lazio sull’aereo per Birmingham. Un comportamento che aveva provocato la reazione di Lotito, intenzionato martedì sera a fargli causa per violazione degli obblighi contrattuali. Da numero dieci a sindacalista di se stesso. Colpa di un rinnovo da quattro milioni a stagione rimasto a lungo nel cassetto del presidente. E che sarebbe stato modificato, con bonus diversi, durante la stesura: così hanno spiegato gli agenti della You First. Ricostruzione contestata dalla società, che rimproverava invece al giocatore di pretendere un ulteriore premio di 140.000 euro, già presente nel vecchio accordo. Una rivolta, quella di Luis, accompagnata anche da un certificato medico. “Si trova in un momento di difficoltà che non gli permette di poter sviluppare il suo lavoro”, hanno chiarito i suoi procuratori. Un circo che non è piaciuto neppure agli altri leader della squadra. I problemi si risolvono attraverso un confronto serio e costruttivo. E non restando chiusi in una villa all’Olgiata, senza presentarsi al campo e disertando un’amichevole. Ma il Mago è una somma di eccessi e bellezze, strappi e invenzioni, dissidi e abbracci, sfoghi su Instagram e messaggi d’amore. Una sensibilità che diventa dolcezza o ribellione. Non legava con Sarri, un anno fa aveva chiesto la cessione, ora è il primo alleato del tecnico e l’ambasciatore del suo 4-3-3. È un artista volubile, a volte quasi ingestibile, l’umore ruota intorno ai suoi cambi di luna e non esistono mezze misure. 

Lazio, pronta una multa per Luis Alberto

Strabiliante o divisivo. Lotito ha garantito che lo multerà, perché la Lazio merita rispetto, è quotata in Borsa e ha 123 anni di storia. Mentre i compagni lo hanno già perdonato, facendogli notare però che certe sceneggiate danneggiano il gruppo e che anche altri giocatori - come Zaccagni e Felipe Anderson - sono in attesa di un rinnovo. Una vicenda fastidiosa che si è aggiunta ai ritardi sul mercato, fermo fino a mercoledì all’arrivo di Castellanos e riacceso nelle ultime ore dagli acquisti di Kamada, l’erede di Milinkovic, e Isaksen, autore di ventidue gol nella scorsa stagione con il Midtjylland e paragonato in Danimarca a Michael Laudrup.

Lazio, sprecato un mese

Si è perso un mese. Sarri è stato costretto a navigare controvento. Mentre avrebbe avuto il diritto di sfruttare il periodo della preparazione ad Auronzo per ridisegnare la Lazio e agevolare l’inserimento dei nuovi giocatori. Dopo il secondo posto in campionato e l’ingresso in Champions, tra celebrazioni e promesse, è mancata la capacità di pianificare le mosse più urgenti. Lotito è assorbito dagli impegni legati alla politica e alle sue aziende: non delega, gira con i suoi telefoni cellulari, lavora anche di notte, ma la società necessiterebbe di una struttura più dinamica e organizzata. Troppe caselle in sospeso. Non c’è un direttore generale. Tare non è stato ancora sostituito. Fabiani continua a muoversi nell’ombra: aspetta un ruolo ufficiale. E Sarri ha segnalato da diversi mesi l’assenza di un club manager, di una figura di raccordo: un filtro, un cuscinetto, tra squadra e dirigenza. Vuoti che complicano la quotidianità. Senza dimenticare le battute ruvide di Lotito su Berardi: giudizi che hanno offeso l’attaccante del Sassuolo, compromettendo in modo definitivo il primo dei rinforzi chiesti a giugno dal tecnico per la Champions. Ora è auspicabile una riconciliazione vera, e non di facciata, tra il presidente e Luis Alberto, che rappresenta un patrimonio fondamentale, soprattutto dopo la partenza di Milinkovic. La Lazio deve recuperare equilibrio e serenità, ricordando che il 20 agosto comincia il campionato e il 31 a Nyon potrebbe ritrovarsi in un girone di Champions con City e Real Madrid, oppure con Barcellona e Manchester United, in quanto al sorteggio i biancocelesti figureranno in terza fascia. C’è la necessità di completare subito la squadra e di renderla competitiva per certi appuntamenti prestigiosi. Mancano un mediano-regista, un terzino sinistro e un’altra mezzala di valore, perché anche la sconfitta per 3-0 in amichevole con l’Aston Villa ha confermato la povertà di alcune alternative. Il mercato indirizzerà ambizioni e prospettive. Lotito l’ha capito: è il primo a riflettere sul tempo bruciato e a doversi sentire in debito nei confronti di Sarri. 


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