Lazio, il piano di Sarri: Ciro gioca a Bologna e il derby

Mau vuole farlo allenare per riportarlo al top, sfruttando le rotazioni con Castellanos a cui può toccare il Feyenoord
Fabrizio Patania
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Il piano di Sarri, se non era stabilito perché nel calcio non si può studiare a tavolino il turnover con dieci giorni di anticipo, rispondeva a una logica precisa, spiegata nella pancia dell’Olimpico lunedì notte. Ciro Immobile ha bisogno di allenarsi bene e con continuità, veniva da un infortunio muscolare, il primo stagionale, l’ennesimo di un anno (l’ultimo) tormentatissimo. E allora, dopo i 55 minuti di Rotterdam, in cui Mau gli aveva dato fiducia, si sarebbe accomodato in panchina, lasciando (inizialmente) il posto a Castellanos di fronte alla Fiorentina. Logica l’alternanza per favorirne il pieno recupero e avendo rispetto al passato due centravanti, non uno solo e neppure un vice, su cui Lotito e Fabiani hanno investito quasi 20 milioni. «Lo aspetto al top e non lo abbandono» la sintesi di Sarri in Olanda e nel post-partita con i viola, piegati da un rigore al novantacinquesimo di Ciro, 199 gol con la Lazio (comprese coppe) a partire dall’estate 2016, 197 lungo l’intera carriera in Serie A, a meno 8 dalla leggenda Baggio.

Lazio, la strategia di Sarri

La strategia del tecnico della Lazio a breve scadenza non cambierà. Immobile è stato utilizzato con la Fiorentina negli ultimi 18 minuti e ieri era in campo a Formello. Un altro allenamento a pieno regime per crescere di condizione. Chiara la spiegazione di Sarri. «Il gol lo aiuterà ma penso abbia bisogno di quello che non ha fatto con regolarità negli ultimi sei mesi. Se un attaccante di 33 anni si trova a fare quindici giorni di allenamento e quindici no, più di una volta, cala di condizione e ne soffre dal punto di vista psicologico, ma se continuerà a lavorare senza interruzioni tornerà al top nel giro di uno o due mesi. Noi lo stiamo aspettando». Mau ha eliminato alla radice qualsiasi ipotesi di separazione a gennaio. «Da come lo sento parlare, escludo totalmente questa possibilità». E non ci sono dubbi, a meno che non fosse Lotito, ingolosito da eventuali offerte (come era sembrato a luglio), a creare le condizioni per un addio: se escono certe interviste, bisogna chiederselo. Dall’Arabia Saudita c’è poco o nulla. Difficilmente potrà farsi avanti l’Inter di Inzaghi, che in estate ha virato su Arnautovic (serviva un centravanti di esperienza) e non aveva il budget richiesto (20-22 milioni) per acquistare Morata.

Immobile, fino a giugno solo la Lazio

C’è un fatto chiaro. Ciro ama la Lazio, ha deciso di restare almeno sino a giugno perché la Champions e la prospettiva dell’Europeo (giugno 2024) con la Nazionale lo trattenevano a Roma. Si sente legato a città, società, tifosi. E anche se deve metabolizzare la panchina e le rotazioni, perché si sente ancora protagonista, non c’è niente che al momento possa allontanarlo da Formello e da Sarri, con cui il rapporto è ottimale. La Lazio è risalita al settimo posto e le esigenze della squadra, come ha sottolineato Ciro, vengono al primo posto. Quel sorriso è stato postato sui profili social del club. Privatamente ha condiviso l’emozione in famiglia: papà Antonio (a cui ha dedicato il gol) e mamma Michela l’altra sera erano in tribuna all’Olimpico e ieri a casa sua.

Immobile in campo contro il Bologna

Il piano di Mau prevede l’impiego di Immobile da titolare venerdì al Dall’Ara. Ieri si è allenato, altri due giorni di lavoro lo porteranno in campo dal primo minuto: sulla base del suo rendimento e di quanto succederà, si consumerà un’altra staffetta con Castellanos. Giocare una partita a settimana, sfruttando le rotazioni, oggi è un vantaggio, permette a Ciro di recuperare meglio e allenarsi bene, sfruttando anche l’argentino. La gestione sbagliata risale a settembre, quando Immobile (dopo la Nazionale) continuò a giocarle tutte, sino a farsi male. A Bologna comanderà Ciruzzo, con il Feyenoord vedremo: Sarri lo vuole al top per il derby con la Roma.


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