I tre incastri necessari perché Insigne possa andare alla Lazio

L’ex napoletano vuole tornare in Italia, considera chiusa l’esperienza di Toronto, sarebbe un rinforzo ad hoc per la Champions
Xavier Jacobelli
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Il ritorno in Italia di Lorenzo Insigne è molto più di una suggestione di mercato, come ha rivelato Daniele Rindone sul Corriere dello Sport: la volontà del giocatore lo rende una prospettiva concreta, soprattutto se la Lazio sarà messa in condizione di cogliere al volo un’occasione che si presenta alquanto allettante. A 32 anni, Insigne punta a rilanciarsi in Serie A nella squadra di Sarri e Immobile. Tecnicamente, il rinforzo sarebbe di assoluta qualità. Il fatidico esterno ‘bravo ad andare senza palla sulla profondità’, per usare il lessico dell’allenatore biancoceleste.

Lazio-Insigne, le condizoni dell'affare

Perché l’operazione vada in porto è necessario, tuttavia, che si incastrino tre situazioni. Punto 1) Insigne è sotto contratto con il Toronto fino al 2026 e percepisce un ingaggio di 11,7 milioni a stagione, totalmente fuori dai parametri della Serie A. Deve quindi accettare una robusta riduzione del salario, altrimenti Lotito non si siede nemmeno al tavolo. Ma non basta. Punto 2) Il prestito per sei mesi o addirittura lo svincolo dal Toronto sono le due ipotesi di lavoro degli agenti del giocatore i quali, però, devono passare sotto le forche caudine del club canadese. Punto 3) Last but not least. Risolti il punto 1 e il punto 2, se la Lazio guadagnasse gli ottavi di finale della Champions, Insigne potrebbe rivelarsi il colpo di gennaio. Ecco perché, quando affronterà Celtic e Atletico nelle ultime due gare del girone, Sarri e Immobile avranno un tifoso in più. Napoletano doc.


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