Insigne alla Lazio, contatto con Sarri: ecco cosa si sono detti

L'ex Napoli è in Italia: ieri ha salutato la sua vecchia squadra e Mazzarri, che lo fece esordire nel 2010. Cerca squadra la priorità è la Serie A, ma prima deve riuscire a liberarsi
Daniele Rindone
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ROMA - Il ritorno a casa è un ritorno al passato per Lorenzo Insigne, è il segnale di una vita che sta ricominciando. È in Italia, ieri ha fatto visita al Napoli a Castel Volturno. Ha incontrato Mazzarri e il suo staff, è l’allenatore che l’ha fatto esordire in A nel 2010, era ancora ragazzo. Oggi Insigne ha 32 anni e riabbraccerebbe volentieri Maurizio Sarri, l’allentore che l’ha fatto diventare grande. La tentazione di raggiungerlo alla Lazio è fortissima. “Mister, se vuoi ci sono”, è il senso di un contatto tra l’attaccante e il Comandante. Un gioco di sorrisi, sono rimasti legati. Sarri sa che Insigne può diventare un’occasione ghiotta di mercato, se lo sarà si farà una riflessione. Molto dipenderà dal prossimo mese di campionato, c’è in ballo anche la qualificazione agli ottavi di Champions. Il pass può regalare a Lotito una decina di milioni da investire su rinforzi e rinnovi mancanti. Se la Lazio riuscirà a fare del calendario, in discesa solo sulla carta, una rampa di lancio, il presidente sarà più incentivato a intervenire. Non è un segreto. Sarri accoglierebbe un’ala in più e Insigne è stato il prototipo del suo calcio. A fine ottobre fu Mau a confessare un difetto riscontrato quest’anno in attacco: «Ci manca un esterno bravo ad andare senza palla sulla profondità. Quando troviamo squadre che ci mandano uomo contro uomo è chiaro che faciliti l’aggressività avversaria, ma la aggiri attaccando alle spalle».

Insigne, la Lazio è una prima scelta

Lorenzo, un anno e pochi mesi dopo l’addio all’Italia, si trova di nuovo a non avere scelta. Era impossibile rifiutare la proposta del Toronto, chi l’avrebbe fatto? E’ difficile, oggi, resistere alla tentazione di tornare a casa per motivi calcistici, ambientali, personali. Lo spingono a valutare altro, non l’ingaggio da faraone. Il Toronto ha chiuso il campionato all’ultimo posto. Insigne ha segnato 4 gol e ha servito 4 assist nella MLS. Nelle ultimo mese di campionato ha giocato solo una volta (allargando la statistica ha saltato 6 delle ultime 13 partite). Cerca squadra, cerca una nuova vita calcistica. La decisione di legarsi alla You First, scuderia in espansione in Europa con particolari interessi in Italia, ne è la prova. Adesso sta ai suoi nuovi manager riuscire ad esaudire il desiderio di tornare in Italia. La Lazio è una prima scelta per la presenza di Sarri, per il modulo (4-3-3), perché gli permetterebbe di tornare a giocare con Immobile. Ma tra il dire e il fare si sa com’è. Insigne è legato al Toronto fino al 2026. Deve riuscire a trovare un accordo di uscita. Prima ipotesi: un prestito di sei mesi (da gennaio a giugno) oppure più lungo. Seconda ipotesi: un accordo di risoluzione. Non è solo Insigne a voler chiudere l’esperienza americana, anche il Toronto può essere interessato alla separazione. L’ingaggio da 11,5 milioni fino al 2026 è un peso.

Lazio, la situazione sul mercato

Il diesse Fabiani si è già confrontato con Sarri per gennaio. La priorità è cedere, si lavora alla doppia cessione di Gila e Basic. Per ogni partenza ci sarà una sostituzione. Non si esclude un acquisto in attacco, per la precisione l’arrivo di un’ala in più. Ma deve essere un’occasione, una soluzione in prestito o gratuita. La riflessione su Insigne si inquadrerebbe in questo scenario. Se la pista fosse percorribile, andrebbe anche valutata la posizione di Pedro. Ha annunciato che rimarrà almeno fino a giugno, difficile pensare ad un addio anticipato. Si tengono d’occhio esterni per il futuro. Tra questi Savinho, 19 anni, brasiliano del Girona, valutazione prossima alle stelle. Gioca in prestito dal Troyes, società del City Group. Qualcuno lo ha scoperto di recente.


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