Guendouzi, così il principe guerriero della Lazio ha conquistato Sarri© Getty Images

Guendouzi, così il principe guerriero della Lazio ha conquistato Sarri

È il centrocampista biancoceleste più in forma, a Empoli gol e record di chilometri percorsi: il tecnico ha trovato in lui una nuova chiave tattica
Daniele Rindone
4 min

ROMA - Gioca da Milinkovic. Può essere un Allan per Sarri. Fa il Guendouzi accoppiando nomi e ruoli, il talento e il furore del principe guerriero. Tutta la Lazio adesso ruota attorno alla voracità dinamica, agli strappi ritmici, al pressing fiammeggiante del francese. È il Guendouzi del super esordio di Napoli, quello che entrò e lanciò Zaccagni in porta, quello che spolverò l’incrocio dei pali di Meret (due gol annullati su due). Quello che non si era ripetuto. Luis Alberto è scaduto, Kamada è ornamentale, Vecino è stato punito, Cataldi è un’ombra, Rovella deve completare il tirocinio, manca in costruzione. È emersa la sagoma di Matteo Guendouzi, una mezzala tutta ardore e fervore.

Guendouzi stile Allan nel disegno di Sarri

Nell’ultimo mese e mezzo è cresciuto più di tutti, ha trascinato tutti. L’intensità sarriana la sta garantendo solo lui con continuità. Aveva giocato un gran derby. È stato decisivo in Coppa Italia contro il Genoa, suo il gol della qualificazione. A Empoli ha colpito per primo e ha costruito l’azione del raddoppio sradicando il pallone dai piedi di Baldanzi. La serenità. Calcio esplosivo, quello di Guendouzi. Vive di eccessi, ma solo prestazionali. L’assenza di Milinkovic è irremunerabile in tutti i sensi. Guendouzi gioca nel suo ruolo e col passare del tempo si è fatto apprezzare per rendimento e comportamenti. Bollente fuori, sereno dentro. Non il contrario. Ha sempre avuto un’anima a doppio taglio, ne ha frenato la carriera. I bollori che in Francia e soprattutto in Inghilterra gli erano valsi la fama di bad boy non si sono mai visti. È stato bravo Sarri a gestirlo, a integrarlo, a permettergli di esprimersi al meglio. Non esiste un sosia di Sergej, ma per disegno tattico il francese forse può fungere da Allan (prototipo di centrocampista sarriano ai tempi di Napoli per dinamicità e inserimenti). 

Lazio, nessuno più in forma di Guendouzi

Mau ha detto sì nelle scorse settimane: «Lavorando si potrebbe fare. Ma ormai le nostre settimane sono partita, defaticamento, video, rifinitura, partita. Lavoro vero per migliorare i giocatori non se ne può fare con questi calendari», la solita lamentela. Guendouzi gli piace per cilindrata mentale e fisica. A Empoli ha corso più di tutti, oltre 11 chilometri (11,851). Il suo score: un gol e uno evitato da Caprile con due tiri nello specchio, sette tackle vinti, 9 duelli vinti, un duello aereo vinto, 22 passaggi riusciti, 47 tocchi totali, a tutto campo. La 'mappa' della sua partita certifica la sua onnipresenza in più ruoli, in più zone. Guendouzi è la nuova chiave del centrocampo laziale. Scelto da Sarri per avere una mezzala difensiva, a metà stagione è vicino alla completezza del ruolo. Aggredisce con i tentacoli, ai reticolati ha aggiunto le ripartenze, gli inserimenti, i suggerimenti, le stoccate. È vibrante, è pungente. Oggi come oggi non c’è un centrocampista più in forma di lui in una Lazio che spesso perde combattività. Ci risiamo. Luis Alberto sta provando a ritrovare la magia. Kamada non fa il samurai. Vecino ha perso garra. Ci pensa Guendouzi, da bad boy a good boy.


BIANCOCELESTE TUTTO L'ANNO! Abbonati per 3 mesi a 19,90€ e ricevi GRATIS A CASA TUA il Calendario Ufficiale 2026 dalla S.S.Lazio © RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Lazio