Kamada al bivio, tra Lazio e Giappone. E sul futuro...

È una partita decisiva anche per il suo futuro. Non sa ancora se partirà per la Coppa d’Asia, Sarri gli chiede colpi e un apporto creativo a centrocampo
Kamada al bivio, tra Lazio e Giappone. E sul futuro...© BARTOLETTI
Fabrizio Patania
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Non è una partita come le altre per Kamada, soldatino giapponese, accolto come una star all’inizio di agosto e diventato in fretta un oggetto misterioso. Centrocampista impalpabile, quasi inesistente. Sarri, forse anche per tirarlo su, raccontò a ottobre di aver raccolto in passato certi numeri, sotto forma di dati di allenamento e di performance fisiche, solo con Kantè: sul campo non si è mai visto niente che potesse consentire il paragone tra il giapponese e l’ex centrocampista del Chelsea. Un solo gol al Maradona di Napoli, all’alba del campionato. Lampi sporadici, solo un discreto palleggio, perché è preciso e il pallone non lo butta e non lo perde, mai niente di decisivo e tante difficoltà ad adattarsi nel ruolo di mezzala destra. Doveva prendere il posto di Milinkovic, si è capito in fretta (e forse già si sospettava) che non fosse il suo ruolo e rendesse insopportabile la convivenza con Luis Alberto. E’ un altro trequartista senza lo strappo e il cambio di passo che avrebbe voluto Mau. Appena meglio, forse più a suo agio, quando è stato impiegato sul centro-sinistra, da mezzala sinistra, al posto del Mago.

Kamada, cosa gli chiede Sarri

Due settimane fa Sarri lo preferì allo spagnolo, già in condizioni precarie, e Kamada tenne il campo con l’Inter in modo discreto, o appena sufficiente, per sessanta minuti in un reparto di soli nuovi acquisti con Rovella e Guendouzi, diventato indispensabile al suo posto. Venne richiamato per la staffetta con il Mago quando stava finalmente cominciando a prendere l’iniziativa con più coraggio. E’ quanto gli chiede Sarri: un apporto creativo e incisivo negli ultimi trenta metri. Con l’Inter si è trovato tre volte sul destro il pallone buono dal limite ma sono venuti fuori tiri “indegni”, tanto per ricordare l’aggettivo usato da Mau in conferenza. Strano per un giocatore che vede la porta e nella passata stagione, con l’Eintracht Francoforte, aveva segnato 16 gol e servito 7 assist in 46 presenze tra campionato e coppe. Alla Lazio, di fatto, non ha determinato. E la partita di stasera diventa una sliding doors in chiave futura. Può segnarne il destino.

Bivio Kamada: Lazio o Giappone

Fuori Luis Alberto, Sarri gli riconsegnerà le chiavi del centrocampo. Da Kamada si aspetta estro, fantasia, rifornimenti per l’attacco. Il suo mestiere. Sinora non ha convinto. Questa forse è l’ultima possibilità per conquistare la Lazio e l’Olimpico. Lo guarderà con interesse anche il ct Moriyasu. Il 2 gennaio il Giappone diramerà la lista dei convocati per la Coppa d’Asia. La Lazio, paradossalmente, può perderlo nel mese in cui ne avrebbe più bisogno, calcolando l’assenza prolungata del numero 10, fermo per uno stiramento tra il primo e il secondo grado (30 giorni pieni di stop se va bene). Kamada, raccontano a Formello, non sa ancora se verrà chiamato, non ha certezze, anche se conta di esserci. Il suo rendimento, le difficoltà di inserimento in Serie A non lo hanno favorito. Sarri preferirebbe non fosse convocato e conserverebbe una pedina in più, altrimenti rischierebbe di rivederlo a febbraio, chissà in quali condizioni.

Kamada, il futuro alla Lazio

La stessa Lazio si sta interrogando se intervenire subito per rinforzare il centrocampo. Sul futuro di Kamada, è bene chiarirlo, può intervenire in modo relativo. Lo ha preso a parametro zero con un contratto di un solo anno, più eventuale prolungamento al 2027. L’opzione di rinnovo triennale è solo a favore del giocatore, che naturalmente si guarderà intorno, è padrone del proprio cartellino e non ha interesse ad accelerare i tempi della decisione (restare o andarsene), così come nessuno lo prenderà (e pagherà) a gennaio potendolo tesserare da svincolato a luglio.


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