Tra la Lazio e Provedel c'è l'intesa per il rinnovo di contratto

La società tratta l’adeguamento con il portiere: accordo vicino, ipotesi 2028
Daniele Rindone
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Era rimasto appeso al rinnovo per mesi, si è avvicinato all’accordo, forse anche ad un nuovo giuramento. La Lazio e Provedel stanno discutendo l’adeguamento contrattuale e si stanno confrontando su un prolungamento annuale. La scadenza è fissata nel 2027, potrebbe essere spostata al 2028 per chiudere ancora di più la porta. La svolta era stata annunciata per questa settimana, entro due settimane ci sarà un altro aggiornamento. E’ un riconoscimento di centralità nel progetto per il portierone biancoceleste, non soltanto un premio meritato. Arriva in un momento teso, è in questi frangenti che bisogna lanciare segnali di avvenire. Servono punti di forza in campo e punti d’equilibrio nello spogliatoio. Il tema rinnovi è stato affrontato in ritardo da Lotito e il rischio che il ritardo si prolungasse è stato forte. Un’opera di sensibilizzazione ha spinto il presidente ad accorciare i tempi. A fine dicembre aveva adeguato Patric, adesso tocca a Provedel, presto si affronterà il caso Zaccagni

Provedel, un vero numero uno

Il rinnovo accordato a Provedel era dovuto per quanto ha fatto nella prima stagione, per come si è confermato in quella attuale, per ciò che ha iniziato a rappresentare. Lotito non è mai stato propenso a concedere rinnovi dopo un solo anno di militanza, tranne in rari casi. E’ uno di questi. Provedel, aspettando firma e annuncio, è ancora oggi il meno pagato della squadra. Ha investito su se stesso pur di sposare la Lazio e compiere quel salto che gli è capitato a 28 anni. In pochi mesi è riuscito a meritare fiducia, elogi, il giusto premio. In più si è materializzata la Champions e dopo un simile balzo i rinnovi sono riti solenni per ogni società. Provedel sta continuando a dimostrare di essere un leader e di poter diventare una bandiera. Cuor di patriota, lo dimostra in campo ogni volta che para, lo dimostra ogni volta che parla. Sa dare voce alla Lazio, lo ha fatto anche a Bergamo. Poteva sorvolare sul 3-0, si è preso parte della responsabilità: «Non sono gli attaccanti ad essere colpevoli della poca creazione di occasioni, a partire da me lo siamo tutti. Non siamo facendo al meglio quello che ci viene richiesto, stavolta l’abbiamo fatto poche volte con Felipe Anderson e Immobile. Abbiamo perso il terzo gol in cui sicuramente ho responsabilità, restando sul 2-1 magari con un episodio avremmo portato un punto a casa». Fanno eco le parole espresse sulla prestazione: «Più che piatti, cosa che siamo stati più in Supercoppa, stavolta non è circolata la palla come si deve, cosa che bisogna saper fare contro una squadra come l’Atalanta. Siamo mancati nelle aggressioni, nel recupero ed è venuto fuori questo risultato». La centralità di Provedel è nella sua ascesa e nella sua credibilità.


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