Lazio, il mercato di Sarri è bloccato: le tre regole per gli acquisti 
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Lazio, il mercato di Sarri è bloccato: le tre regole per gli acquisti 

Lotito si batte per uniformarsi all’Uefa già dalla sessione di luglio: la società biancoceleste è ferma in entrata
Fabrizio Patania

Lotito, dopo 21 anni, è incappato nei tre parametri: indice di liquidità, indebitamento, costo del lavoro allargato. La Lazio non rientra nei limiti federali per “l’ammissione ad operazioni di tesseramento”. Tradotto: limiti superati e mercato bloccato in entrata. Per la Covisoc, se non ripiana, non può chiudere acquisti sino al primo settembre, chiusura della finestra estiva dei trasferimenti. Può cedere, non comprare. Non esattamente quanto si pensava sino a pochi giorni fa, immaginando un’estate complicata (non impossibile) per i conti societari. L’importo è elevato, il Messaggero lo ha quantificato in circa 90 milioni senza ricevere smentite dal club, quotato in Borsa. Lotito definisce risolvibile lo stallo, deve operare in uscita e alleggerire l’organico (30 giocatori sotto contratto), così avrebbe rimesso in discussione i rinforzi promessi a Sarri per agosto. Anche al nostro giornale, rispondendo sabato al telefono, aveva descritto l’attesa. Bordeggiava tra scenari futuribili e tutti da verificare, senza specificare le cifre: «Confermo i big, non smantello e non vendo, è una scelta. Interverrò se ritengo e se posso migliorare la squadra. L’indice di liquidità? È bloccato, ma risolvibile». 

I tempi per la Lazio 

Da una decina di giorni, le riunioni notturne di Villa San Sebastiano erano focalizzate su vie d’uscita al momento nebulose e non percorribili, se non rimandando la svolta a gennaio, quando l’allineamento ai parametri Uefa regolerà i tesseramenti. Il Consiglio Federale lo ha deliberato il 30 aprile. Questa è l’ultima estate in cui l’indice di liquidità, combinato all’indebitamento e al rapporto tra costo allargato del lavoro e ricavi condizionerà i criteri per l’iscrizione al campionato e per i tesseramenti. La Lazio (con tre indici fuori norma) si è iscritta al campionato, ma ha ricevuto lo stop per il mercato sulla base degli indici rilevati alla trimestrale del 31 marzo. Il prossimo esame Covisoc è rinviato al 30 settembre. Lo squilibrio finanziario è stato provocato a Formello dal mercato delle ultime due stagioni con riscatti a titolo definitivo rinviati di uno o due anni oltre a mettere in bilancio al 30 giugno costi che forse potevano essere imputati al prossimo semestre. Cartellino rosso. Altri club hanno preso il giallo, cioé possono procedere con alcune limitazioni: operazioni “a saldo zero”, si dice in gergo. Un esempio: vendi Tchaouna a 14 milioni, acquisti un sostituto senza superare gli stessi importi (cartellino, ingaggio, formula). 


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Tutti gli scenari possibili 

Lotito, dal punto di vista regolamentare, può chiedere lo “sblocco” entro fine agosto se avrà ripianato il deficit per l’intero importo attraverso cessioni definitive o immissione di liquidità con mezzi propri (finanziamenti, aumento di capitale, eccetera). Negli ultimi giorni, sono emerse le sue intenzioni: la Lazio resta così e non vende i più forti, aspettando tempi migliori a gennaio. Perdere dei big senza poterli sostituire ora significherebbe indebolire il gruppo dei titolari consegnato a Sarri. Non conviene. Eliminare gli esuberi diventa obbligatorio per riequilibrare il monte ingaggi, abbassare il deficit e snellire la lista. 

Ribaltone 

Ci possono essere altre possibilità teoriche, negate fermamente in via Allegri e forse appartengono alla sfera giuridico-legale, posto che siano praticabili. Il Ministero dello Sport e il Governo valutano da tempo una commissione per controllare i costi dei club e del sistema calcio, ma sono stati fatti pochi passi avanti e per la stagione 2025/26 il compito è toccato ancora alla Covisoc. Lotito da anni combatte l’indice di liquidità. Due sentenze del Consiglio di Stato e del Tar del Lazio giocano a suo favore. Preferirebbe un allineamento ai parametri Uefa da subito, non da gennaio, perché gli altri due indicatori non lo bloccherebbero totalmente e fotografano in modo più veritiero lo stato di salute del club. Nelle ultime ore, a livello governativo e sollecitando altri presidenti di Serie A, Lotito ha provato a riaprire il tema del disallineamento luglio-gennaio del mercato. Ora è fuori dal Consiglio di Lega, difficilmente riuscirà a ribaltare uno scenario mai visto in ventuno anni di gestione. I vincoli a cui sono sottoposti altri club non sarebbero tali, attraverso piccoli interventi finanziari, da pregiudicare il mercato. La Lazio è prigioniera e deve scalare una montagna. Questa, per ora, è l’unica certezza. 

I tre parametri per gli acquisti 

Da gennaio (2026) si cambia, per la Serie A niente più indice di liquidità. L’ammissione ad operazioni di tesseramento in entrata dipenderà soltanto dall’indicatore del costo di lavoro allargato (stipendi e acquisizione cartellini) in rapporto ai ricavi e la soglia non potrà superare l’80 per cento. L’allineamento ai parametri Uefa con le nuove Noif (norme federali) entra in vigore dal primo luglio, ma non impatterà sul mercato estivo di luglio e agosto. Per la Covisoc fa fede la fotografia finanziaria dei club di Serie A in cui l’ammissione alle operazioni di tesseramento (mercato in entrata) viene determinata dalla combinazione di tre parametri. L’indice di liquidità (misura attività e passività correnti nell’arco degli ultimi dodici mesi), l’indice di indebitamento (rapporto tra debiti e ricavi), l’indice del costo del lavoro allargato (rapporto ingaggi e ricavi). La Lazio, nella fotografia al 31 marzo, è sotto la soglia indicata per tutti e tre i parametri. Per questo motivo, al momento attuale, non può operare e chiudere acquisti nuovi calciatori, ma soltanto vendere chi è già sotto contratto.   

 

 

 


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Lotito, dopo 21 anni, è incappato nei tre parametri: indice di liquidità, indebitamento, costo del lavoro allargato. La Lazio non rientra nei limiti federali per “l’ammissione ad operazioni di tesseramento”. Tradotto: limiti superati e mercato bloccato in entrata. Per la Covisoc, se non ripiana, non può chiudere acquisti sino al primo settembre, chiusura della finestra estiva dei trasferimenti. Può cedere, non comprare. Non esattamente quanto si pensava sino a pochi giorni fa, immaginando un’estate complicata (non impossibile) per i conti societari. L’importo è elevato, il Messaggero lo ha quantificato in circa 90 milioni senza ricevere smentite dal club, quotato in Borsa. Lotito definisce risolvibile lo stallo, deve operare in uscita e alleggerire l’organico (30 giocatori sotto contratto), così avrebbe rimesso in discussione i rinforzi promessi a Sarri per agosto. Anche al nostro giornale, rispondendo sabato al telefono, aveva descritto l’attesa. Bordeggiava tra scenari futuribili e tutti da verificare, senza specificare le cifre: «Confermo i big, non smantello e non vendo, è una scelta. Interverrò se ritengo e se posso migliorare la squadra. L’indice di liquidità? È bloccato, ma risolvibile». 

I tempi per la Lazio 

Da una decina di giorni, le riunioni notturne di Villa San Sebastiano erano focalizzate su vie d’uscita al momento nebulose e non percorribili, se non rimandando la svolta a gennaio, quando l’allineamento ai parametri Uefa regolerà i tesseramenti. Il Consiglio Federale lo ha deliberato il 30 aprile. Questa è l’ultima estate in cui l’indice di liquidità, combinato all’indebitamento e al rapporto tra costo allargato del lavoro e ricavi condizionerà i criteri per l’iscrizione al campionato e per i tesseramenti. La Lazio (con tre indici fuori norma) si è iscritta al campionato, ma ha ricevuto lo stop per il mercato sulla base degli indici rilevati alla trimestrale del 31 marzo. Il prossimo esame Covisoc è rinviato al 30 settembre. Lo squilibrio finanziario è stato provocato a Formello dal mercato delle ultime due stagioni con riscatti a titolo definitivo rinviati di uno o due anni oltre a mettere in bilancio al 30 giugno costi che forse potevano essere imputati al prossimo semestre. Cartellino rosso. Altri club hanno preso il giallo, cioé possono procedere con alcune limitazioni: operazioni “a saldo zero”, si dice in gergo. Un esempio: vendi Tchaouna a 14 milioni, acquisti un sostituto senza superare gli stessi importi (cartellino, ingaggio, formula). 


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