Nesta: "Mi chiamò la Roma ma dissi no e ne vado fiero". Poi quel retroscena con Eriksson e la fascia da capitano
Gli inizi, la prima volta alla Lazio, i trionfi, la Nazionale, le sconfitte più dure. Alessandro Nesta al BSMT di Gianluca Gazzoli si è raccontanto senza filtri ripercorrendo tutta la sua carriera, da quando riuscì a entrare nella Lazio dopo un provino ("eravamo in 200, ne presero due, me e un altro"), scartando la proposta della Roma, fino a quando diventò allenatore dopo il ritiro. Tra i tanti temi trattati, alcuni - più di altri - hanno catturato l'attenzione dei tifosi biancocelesti e... di quelli giallorossi. Sì perché nel romanzo della vita di Nesta calciatore è entrata giocoforza anche la Roma, squadra rivale da sempre, già da bambino, quando nel condominio della famiglia erano tutti romanisti. Tutti tranne "i Nesta". E allora la rivalità s'è accesa da subito.
Nesta e quell'aneddoto sulla Roma prima della Lazio
L'ex capitano della Lazio ha raccontato un aneddoto interessante proprio sulla scelta della Lazio al posto dei cugini giallorossi: "Mio padre rifiutò la Roma, ne andiamo fieri di questa cosa. La mia famiglia è lazialissima". Poi ha aggiunto: "Giocavo nel Cinecittà a 7-8 anni ed era affiliato alla Roma, ma mio papà lesse sul Corriere dello Sport che c'erano i provini della Lazio. Mio padre disse che alla Roma non dovevo andare e che dovevo fare il provino con la Lazio".