MILANO – #SilvioVendi. E’ questo l’hashtag, o meglio il grido di battaglia, che unisce il popolo rossonero. Oltre 300mila tifosi che compongono i vari gruppi dell'universo milanista sui social network, da Milanisti non evoluti a Milanissimo, da Clan rossonero a La casa dei Diavoli, solo per citarne alcuni, fanno fronte comune per chiedere la cessione del club da parte di Silvio Berlusconi.
IO CI METTO LA FACCIA – L’iniziativa che parte in questi giorni si chiama “Io ci metto la faccia”. Al Corrieredellosport.it la racconta Alessandro Jacobone, leader del gruppo Milanisti Non Evoluti e portavoce del malcontento diffuso dai tifosi: «Non siamo leoni da tastiera, come qualcuno ci ha definiti – tiene a precisare – non ci nascondiamo dietro un nickname, ma appunto “ci mettiamo la faccia” per chiedere che questa situazione ormai tragica finisca e che il Milan venga liberato». Per questo, ogni tifoso si fa un selfie accanto al volantino dell’iniziativa e, selfie dopo selfie, il messaggio diventa più forte.
LA STRATEGIA – Visto il periodo elettorale, i messaggi di critica vengono postati anche sulle pagine “politiche”, da quella ufficiale del presidente Berlusconi, che è stata letteralmente invasa dai commenti indispettiti dei tifosi, a quella di Forza Italia: «Siccome l’interesse di Berlusconi in questo momento è prevalentemente politico, abbiamo concentrato "l’invasione" lì. Dobbiamo farci sentire dal presidente e visto che lui è sensibile ai numeri, l’idea è stata quella di riunire i vari gruppi per dare una voce comune e più forte alle istanze del tifo rossonero».
TIFOSI DA SALOTTO – «Non siamo ultrà ma rappresentiamo il 99% del tifo milanista, siamo i tifosi che comprano i giornali, che vanno allo stadio, che seguono la loro squadra sul divano e che comprano la maglia rossonera al proprio figlio – spiega Jacobone – e quindi che mantengono in piedi la baracca».
LE MOTIVAZIONI – Tifosi dalla memoria corta visti i trionfi dell’era Berlusconi? «Non è così – chiarisce Jacoboni – tutti parlano degli ultimi tre anni ma in realtà il ciclo da considerare è di nove: il club ha vinto solo uno scudetto e una Supercoppa italiana nel 2011, una media non da Milan. Non siamo ingrati ma anche dopo trent'anni d’amore, se trovi tua moglie a letto con l’idraulico la lasci. La colpa non è di certo degli allenatori. E’ una squadra mediocre malgestita da Galliani con il consenso colpevole di Berlusconi. E’ tempo di voltare pagine».
IL MILAN E I CINESI – Magari con una nuova pagina cinese? «Magari, ma i tifosi vedono le loro speranze appese a un filo, questi continui rumours sono irrispettosi nei nostri confronti e alimentano false aspettative. Ora c’è bisogno di fatti», conclude Jacoboni.