Milan, Leao unica certezza: Pioli è senza punte

Il portoghese c’è, da verificare le condizioni di Giroud e Origi
Adriano Ancona
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MILANO - La certezza è Leao, visto ieri a Milanello già in buone condizioni. Poi però si presenta una cascata di interrogativi, nell’attacco del Milan. A cominciare da quanto accadrà questa settimana, una volta approfondite le condizioni fisiche di Origi. Pioli fa la conta nel reparto aspettando di sfidare il Psv venerdì: un’amichevole, certo, ma è pur sempre la prova generale in vista della ripresa. Mancano otto giorni alla partita di Salerno, c’è da delineare il primo Milan del 2023 e il focus sulla zona-gol non può che tenere conto del Mondiale. Anche Giroud, caricato a pallettoni dalle sue quattro esultanze in Qatar, dovrà infatti essere valutato.

Soluzioni e attesa

Gli aggiornamenti tra Pioli e Giroud - come per Theo Hernandez, Leao e gli altri che hanno giocato il Mondiale con numeri di spessore - sono stati continui nelle ultime settimane. Al punto da strappare all’allenatore milanista il convinto slogan verso un’operazione-rimonta. «Dobbiamo crederci, come è stato fatto l’anno scorso verso uno scudetto che sembrava impossibile», ha detto Pioli durante un’intervista a Mediaset. «Credo di essere migliorato, come allenatore, in quelle due-tre cose che per il mio lavoro sono le più importanti». Frasi eloquenti, dopo che il Milan è riuscito a tenere il passo del Napoli a metà novembre. Il distacco di otto punti non mette paura, anche se è significativo. A patto di avvicinarsi al 4 gennaio con le dovute credenziali, perché non si può sbagliare. Lo scorso febbraio, per esempio, era successo proprio a Salerno. Fuori certamente in tre, intanto, nella partita in Olanda. Un passaggio, quello contro il Psv, in cui Pioli avrà una verifica sul Milan che sta per rimettersi a dare la caccia al Napoli: il risultato può contare, per quel minimo, dopo le sconfitte di Dubai contro Arsenal e Liverpool. Ma è soprattutto per le soluzioni da applicare all’attacco che diventa significativo il terzo test internazionale del Milan. Al momento si scalda De Ketelaere, prima alternativa in una situazione - fuori, naturalmente, anche Ibrahimovic - di emergenza offensiva. Tenendo in considerazione anche Rebic (che peraltro quella volta a Salerno evitava al Milan la sconfitta) come unica punta. Questo perché Origi svolgerà gli esami soltanto nelle prossime ore. La squadra è rientrata una settimana fa dal ritiro invernale, ma non c’è ancora una certezza sui tempi di recupero del belga. Chiaro che un eventuale stop prolungato dell’attaccante arrivato dal Liverpool potrebbe attivare ragionamenti di mercato, per non trovarsi scoperti. Il Milan lotta su tre fronti e ha pure la Supercoppa Italiana contro l’Inter a metà gennaio. Perciò, come nel caso di Maignan, anche per Origi c’è grande attesa nel conoscere quando potrà tornare a disposizione: ieri entrambi, a Milanello, si sono limitati alle terapie. Brahim Diaz, che aveva saltato l’amichevole col Liverpool, è a pieno regime come Calabria.

Gestione Giroud

Il mese di gennaio procederà a ritmo serrato per il Milan: al rientro da Salerno, subito la visita di Mourinho a San Siro con la Roma. Una serie di tappe, Coppa Italia compresa, in cui rimettere insieme tutti gli uomini dell’attacco rossonero. Giroud proverà a esserci già contro la Salernitana: il francese è sempre andato oltre la fatica, come dimostra un Mondiale in cui si è preso la maglia da titolare e ha segnato con la solita disinvoltura. La cautela e quel Milan-Roma sistemato appena quattro giorni più tardi, possono suggerire a Pioli un minutaggio ridotto per il francese. Di certo, da vice-campione del mondo l’inesauribile Giroud si presenterà a Milano con tutta l’intenzione di fare ancora la differenza. 


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